Serie A e Ramadan, da Koulibaly a Demiral: cosa faranno i calciatori fedeli

Durante il Ramadan anche i calciatori musulmani dovranno rispettare le regole dell’Islam: quali pratiche dovranno seguire i calciatori fedeli di Serie A. 

Per il finale di stagione, diversi calciatori musulmani rispetteranno il digiuno che si pratica durante il Ramadan. Nel calendario islamico, questo rappresenta il nono mese che in Italia comincerà da domani 13 aprile e terminerà mercoledì 12 maggio. In tale periodo dell’anno, i fedeli celebrano la prima rivelazione del Corano a Maometto, avvenuta oltre 1400 anni fa.

In Serie A ci sono diversi giocatori particolarmente legati alla loro religione e per questo rispetteranno rigorosamente le regole imposte dai precetti dell’Islam. Non è facile per gli sportivi riuscire a mantenere costanti le prestazioni quando si entra nel Ramadan. Una dieta regolare è importante per gli atleti, ma in questo periodo dell’anno bisognerà fare dei sacrifici e cambiare il proprio comportamento alimentare.

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Ramadan, anche la Serie A rispetta il digiuno

Hakimi
Hakimi (GettyImages)

Il digiuno che si pratica durante il Ramadan prevede che i musulmani non debbano mangiare, bere (qualsiasi tipo di bevanda, anche l’acqua è vietata) e praticare attività sessuali dall’alba al tramonto. Inoltre, i fedeli sono invitati a mantenere un atteggiamento rigoroso ed esemplare: evitare comportamenti offensivi e violenti.

I calciatori avranno modo di alimentarsi ed idratarsi solo dopo il calar del sole, ma ovviamente i preparatori atletici indicheranno una dieta speciale da seguire durante questo mese. In Serie A sono diversi i giocatori che seguono il rito del digiuno nel Ramadan, come Koulibaly, Hakimi o ancora Demiral, Calhanoglu e tanti altri. I professionisti sono soliti rispettare i precetti religiosi alla lettera, ma è a discrezione dei singoli digiunare anche prima di gare importanti.

Ci sono delle eccezioni per cui i fedeli possono interrompere la pratica durante il nono mese del calendario islamico. Infatti, attraverso la deroga di alcune autorità spirituali musulmane, il digiuno nel Ramadan può essere interrotto o posticipato se i soggetti si trovassero a distanze superiori ad 84 km dal loro luogo di preghiera. E’ un caso avvenuto nel 2019 ad alcuni calciatori di Liverpool e Tottenham, che hanno interrotto momentaneamente il loro rito per disputare la finale di Champions a Madrid, ben lontano dai loro luoghi di culto in Inghilterra.

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