Juventus e Under 23: un esperimento a metà

L’esperimento Under 23 nella Juventus sembra essere un percorso a metà. Perché probabilmente non è dalla Serie C che arrivano i campioni del domani tra i bianconeri.

La seconda squadra della Juventus quando sfornerà campioni? Domanda piuttosto ardita, perché l’Under 23 è alla sua terza avventura in Serie C e non ha forse raggiunto grandi traguardi. Un percorso in crescita, ma forse fin troppo lenta. Tre allenatori, tre modi di vedere la dimensione della Serie C, una coppa Italia di categoria comunque conquistata lo scorso anno con Fabio Pecchia.

In questa stagione, un alternarsi di alti e bassi in panchina con Lamberto Zauli, per una panchina che doveva essere destinata… ad Andrea Pirlo. L’unico allenatore ad avere una conferenza stampa per una panchina mai avuta, quella dell’Under 23 è durata praticamente sino al suo approdo in Serie A, ma senza vedere i campi di terzi serie.

Così molti si chiedono se l’esperimento voluto a tutti i costi abbia dato i suoi frutti. Il senso di questa categoria giovanile era di affrontare avversari già rodati, lanciandoli così in un calcio più rude. Ma dei talenti juventini se ne vedono pochi, e comunque in molti poi andranno a ripopolare per qualche stagione la Serie B o la Serie C. Altrimenti entreranno nel novero delle plusvalenze tanto amate da quelle parti, prendere ragazzi per poi rivenderli anche dopo un anno nella Juve di riserva.

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Soluzione di continuità da cercare?

Dragusin - Getty images
Fresco di rinnovo fino al 2025, l’Under 23 Dragusin – Getty images

Proprio con l’approdo di Andrea Pirlo qualche ragazzo dalla Under 23 ha avuto una pianta stabile in prima squadra. Il caso di Frabotta è stato quello più evidente, lanciato direttamente all’esordio in Serie A contro la Sampdoria. Discorso quasi similare per Dragusin, fresco di rinnovo con i colori bianconeri: era cercato dal Lipsia in scadenza di contratto, i quattro anni di rinnovo hanno concluso sul nascere questa trattativa.

Non solo difensori, perché il nome più caldo è quello di Nicolò Fagioli. Già stimato da Massimiliano Allegri e ora anche da Pirlo, ma non è facile lanciare un giocatore bravo ma leggerino in questo momento della Juventus.

Se effettivamente l’importanza delle gare cala, avanzano i giovani. Come nel caso di Rafia, autore del gol necessario nei supplementari per la vittoria negli ottavi dei finali contro il Genoa. Dove aveva anche esordito Wesley, dimostrandosi però totalmente inadatto per una fase difensiva italiana.

Si parla benissimo del bomber Da Graca, che probabilmente a fine stagione esordirà anche nel prossimo campionato. Difficile però scovare altri talenti in questa Under 23, rinforzata a volte anche da giocatori esperti e che hanno maturato esperienze in Serie B e Serie C.

Da comunque sottolineare come nessuna altra squadra italiana sia pronta a questa duplice veste, perciò quella della Juventus rimarrà ancora un’esclusiva del calcio nostrano.

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