Milan, Ibrahimovic non convocato da Pioli: i motivi della scelta

Il Milan perde Ibrahimovic, non convocato per il match con il Sassuolo: svelati i motivi che hanno convinto Pioli a non rischiare. La scelta su Calhanoglu.

Il Milan ha deciso: Zlatan Ibrahimovic non sarà convocato per il match contro il Sassuolo. Le due squadre si affronteranno oggi alle 18.30, e Pioli ha scelto di non rischiare lo svedese, reduce da alcuni problemi che stanno condizionando il finale di stagione. Il motivo è chiaro, e i rossoneri perdono protagonisti importanti nella sfida contro De Zerbi, che potrebbe essere decisiva in chiave qualificazione Champions.

Alla base della decisioni ci sarebbero alcuni fastidi muscolari per il calciatore svedese, che rischierebbe un crack sanguinoso nel momento più caldo del campionato. Il Milan deve difendere la seconda posizione in classifica per stessa ammissione dell’allenatore, che intanto dovrà fare i conti con altri stop importanti. Fra i convocati ci sono infatti altre due defezioni pesanti. E costringeranno Pioli agli straordinari contro De Zerbi. Che intanto ha il dente avvelenato.

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Milan, Ibrahimovic non convocato: le decisioni su Calhanoglu, Bennacer e Theo

Calhanoglu
Milan, Calhanoglu convocato, Ibrahimovic no (Getty images)

Pioli dovrà quindi rinunciare ad uomini fondamentali per la sua squadra. Oltre a Zlatan Ibrahimovic, non convocato per il match che apre la giornata di partite in Serie A, Pioli avrà altre due defezioni importanti. Lo stop a Bennacer sembrava già chiaro ieri, mentre anche Theo Hernández dovrà restare ai box. Il laterale è reduce da un affaticamento muscolare dovuto ad una lunga serie di partite consecutive, che ne hanno condizionato anche il rendimento.

L’unica buona notizia è nel recupero di Calhanoglu, ma non è ancora chiaro se il turco possa partire da titolare. Pioli è quindi in emergenza in una difesa in cui Calabria e Dalot sono gli unici due esterni bassi disponibili oltre a Kalulu. A centrocampo invece dovrebbe trovare spazio Meité in coppia con Kessié, e l’attacco resta ancora un rebus.

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