Sergio Aguero e il Barcellona: reggerà l’amore per il gol?

Sergio Aguero e il bis nella Liga: cosa cambierà per il Kun argentino dai record della Premier League al ritrovare lo spazio nel Barcellona?

La scelta di carriera di Sergio Aguero è sicuramente un cambio radicale. Che, ogni tanto, serve ancora per mantenere viva una speranza, per alimentare altri cicli dopo aver fatto la storia. L’argentino infatti è stato l’elemento chiave del Manchester City per tanti anni, l’epilogo non è stato dei più felici. Anzi, il subentro in campo nella finale di Champions League contro il Chelsea è stato un po’ malinconico se vogliamo. La scelta di Pep Guardiola di affidarsi inizialmente a un modulo offensivo senza punte non ha premiato, Sergio Aguero per una settantina di minuti ha visto i suoi compagni soffrire contro i blues.

Entrando in campo, non ha poi inciso per come voleva, concludere con la conquista della Coppa Campioni sarebbe stato il massimo, dopo esser stato celebrato a dovere in Inghilterra.

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È stato il simbolo del Manchester City molto più di quanto si possa pensare. Ha cambiato abitudini di gioco, ha ricambiato i tifosi con un mucchio di gol, ed è stato l’elemento su cui puntare a occhi chiusi. Cambieranno molte cose, sia per gli inglesi (che dovranno comunque trovare un centravanti sul mercato), sia per Sergio Aguero: la stella del Kun ora è richiesta in Spagna.

Il Barcellona e i record in Premier

Sergio Aguero - Getty Images
Sergio Aguero senza… tinta. Barcellona lo attende – Getty Images

L’argentino Sergio Aguero va al Barcellona portando con sé dei numeri che garantiscono la bontà del giocatore. 260 gol firmati con la maglia del Manchester City, di cui 43 nelle competizioni europee, mentre per quanto concerne la Premier League è il quarto miglior realizzatore di sempre.

184 le reti nella massima competizione inglese, dopo di lui ci sono solo Andy Cole con tre gol in più, Wayne Rooney a quota 280 e l’inarrivabile Alan Shearer con 260. Oltre ciò anche un titolo di capocannoniere raggiunto nella stagione 2014-15 con 26 gol.

Numeri di una certa importanza per un attaccante, soprattutto per reggere un’intera squadra. Il progresso del City è stato univoco a quello dell’argentino, perché tanti si possono anche investire ma bisogna anche trovare dei leader che fanno crescere la squadra.

E dopo tutto ciò il ritorno nella Liga appare una sfida ancora più importante che non sarà vissuta da semplice comprimario. In Spagna aveva realizzato 74 gol in cinque stagioni con l’Atletico Madrid di cui venti nel 2010-11. E l’anno prima proprio con i colchoneros aveva conquistato un’edizione dell’Europa League, spesso risultando decisivo come a Lisbona con una doppietta.

Notti da ripetere, questa volta con Diego Simeone in panchina e nel ricordo anche di un altro Diego: il suo ex suocero Maradona. A 33 anni si è ancora in grado di fare la differenza.

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