Ruben Dias a metà: un fenomeno o un fuoco di paglia?

Ruben Dias è un altro calciatore dalla quotazione che lascia perplessi. Quel calciatore visto agli europei vale veramente 75 milioni?

Spesso le quotazioni dei difensori prendono strane parabole. Nel caso di Ruben Dias si rischia però di esagerare pesantemente. È pur vero che in Europa è uno dei difensori più emergenti, ma le prestazioni ad Euro 2020 non hanno proprio entusiasmato. Nel Portogallo, anche con la compagnia del vecchio Pepe, non ha giocato gare fantastiche o almeno degne della sua quotazione.

Attualmente secondo gli esperti vale 75 milioni di euro, cifra sicuramente esagerata stando al presente. Che ha però un suo precedente, quando il Manchester City riuscì a strapparlo al Benfica per 62 milioni di euro. C’è da dire come in generale i portoghesi non siano una bottega a poco prezzo, prendere un titolare dei lusitani del Benfica o del Porto rischia di far saltare il banco, ma così si tende ad esagerare e non poco.

La stagione trascorsa al Manchester City ha poi portato il cartellino di Ruben Dias a valere praticamente ancor di più, una cifra che allontana le sirene delle altre squadre, ma in effetti il portoghese in Inghilterra può aprire un ciclo con la squadra di Pep Guardiola. A patto di dimostrare il suo valore, vero o presunto che sia.

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Milioni che volano in area

Ruben Dias - Getty Images
Ruben Dias, gran stagione nel Manchester City… meno nel Portogallo – Getty Images

La quotazione di Ruben Dias non è ovviamente l’unica in discussione in questi europei, se pensiamo che il Tottenham vorrà 150 milioni di euro per cedere Harry Kane. Dunque, il portoghese è in buona compagnia come quotazioni esagerate, perché non serve fare una buona stagione in Premier League per essere considerato tra i migliori del mondo.

Potenza del calcio attuale, fermo restando come il portoghese sia comunque un buon difensore, ma non ottimo. In Premier League ha giocato 32 partite e segnato un gol, in Champions League ne ha giocate undici compresa la finale persa contro il Chelsea. Il rammarico più grande di stagione, che lo ha portato nel ritiro con il Portogallo non proprio con il morale alle stelle.

Nella sua nazionale ha esordito nel 2018, se non ha vinto i precedenti europei almeno si è “consolato” con la vittoria della Nation League, del 2019. Sicuramente può fare un ciclo sia nel suo club e sia con la maglia lusitana addosso, ma deve anche avanzare i giri del suo motore.

La gara contro la Germania è stata emblematica: è bastato un episodio per far saltare il banco. L’autogol nell’anticipare Havertz lo ha completamente bloccato, in campo sembrava esserci il gemello ignavo di calcio. Ruben Diaz ha dunque bisogno ancora di tanti allenamenti, di crescere e migliorare in marcatura e poi di fare un percorso con maggiore qualità per giustificare i tanti soldini del cartellino.

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