Lele Oriali, una vita da mediano: curiosità sul team manager vincente

Tutto su Lele Oriali, dal costo del cartellino all’esperienza ad Euro 2020: le curiosità sul mediano che ispirò Ligabue.

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Lele Oriali (GettyImages)

Lele Oriali sta per chiudere un’altra porta all’Inter da technical manager. Il suo contratto con i nerazzurri scade il prossimo anno e ora, da trionfante team manager con l’Italia ad Euro 2020, deve sistemare la sua situazione con il club. A breve incontrerà la dirigenza per fare chiarezza sul suo futuro e sul suo ruolo all’interno di uno staff diverso, cambiato dopo l’addio di Conte. Sembra, invece, quasi certo il proseguimento da team manager della Nazionale al fianco di ct Mancini. Squadra che vince non si cambia.

Gabriele è uno dei volti più noti nel mondo del calcio italiano. E’ stato una bandiera dell’Inter, con il quale ha giocato per tutti gli anni ’70 fino al 1983. Successivamente ha chiuso la carriera alla Fiorentina. Ma i suo successo più grande è ovviamente la Coppa del Mondo vinta con l’Italia nel 1982, da protagonista assoluto. Ed è stato protagonista anche ad Euro 2020 come assistente del commissario tecnico, grazie al suo carisma e i consigli. Scopriamo qualche curiosità sulla vita di Lele Oriali, ex Campione del Mondo e fresco Campione d’Europa.

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Lele Oriali, tutto cominciò con 100 mila lire

vialli oriali in nazionale
Vialli e Oriali (Gettyimages)

Non è da tutti vincere scudetto e campionato d’Europa. O meglio, non capita spesso nelle ruoli di collaboratore tecnico. Ma Oriali può dire di avercela fatta. E non è da tutti essere anche fonte d’ispirazione per una delle più famose canzoni italiane. Infatti, proprio Lele è citato nel testo di “Una vita da mediano” di Luciano Ligabue (tifoso nerazzurro). Da calciatore è stato uno dei più forti interpreti in quel ruolo, dotato anche di un ottimo senso del gol. Tutto grazie all’acquisto del cartellino da parte dell’Inter per 100 mila lire, quando aveva appena 13 anni. Da quel momento, fu una scalata trionfante per Lele Oriali.

Gabriele è nato nel 1952 a Como. Da ragazzino, per guadagnare qualcosa, faceva il garzone presso un barbiere. La sua vita ha preso una grande svolta ed è tutt’ora un punto di riferimento calcistico per l’Italia. Ha sposato Delia e ha quattro figlie: Veronica, Valentina, Francesca e Federica, tutte brillantemente laureate come da lui stesso dichiarato. Uno dei suoi soprannomi da calciatore fu Piper, ideato da Gianni Brera che paragonò sua perseveranza ad una marca di champagne.

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