Vicenza d’annata, il bianco… e il Rosso cercano lo sprint

Il progetto del Vicenza è solido e può essere duraturo. La proprietà di Renzo Rosso sta garantendo una buona continuità ai veneti.

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La squadra del patron Rosso può essere la rivelazione della Serie B? Getty Images

C’è un calcio sostenibile a Vicenza. Dopo anni tribolati, la proprietà targata Renzo Rosso ha così dato delle certezze ai berici, che la scorsa stagione hanno raggiunto una comoda salvezza in Serie B. Identità e passione i segreti per il Vicenza, con una tifoseria che ha ritrovato entusiasmo anche grazie a una rosa costruita con criterio.

E anche con un tecnico che non ha bisogno di eccessive presentazioni. Mimmo Di Carlo è il trainer ideale per il Vicenza, una vita spesa per difendere i colori biancorossi. Prima da calciatore, con l’epopea della Serie C e la grande cavalcata con Francesco Guidolin in panchina.

Erano anni d’oro a metà del Novanta. La promozione dalla Serie B alla Serie A, lo scalpo delle grandi e l’incredibile avventura nelle Coppe. Prima la vittoria della Coppa Italia nel 1997, poi la semifinale di Coppa delle Coppe l’anno seguente. Grande esempio di calcio di provincia che emerge, Di Carlo ne era il capitano e il condottiero.

E ora in panchina sta trasmettendo quello spirito vicentino che fa la differenza. Ha rifiutato la Serie A per stare a Vicenza, i fatti gli stanno dando ragione.

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Un progetto duraturo

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Il tecnico Domenico Di Carlo confermato per la terza stagione a Vicenza – Getty Images

Quando si parla di qualità in Serie B, i veneti fanno la differenza. Perché sono una squadra attenta in campo e nel bilancio, senza grandi fronzoli per la testa. Il ritorno in cadetteria ha registrato delle prestazioni importanti, senza mai rischiare la salvezza e con qualche pensiero in zona playoff.

Chiaramente per puntare in alto mancano ancora un paio di giocatori, ma non c’è fretta per inseguire un sogno. Riccardo Meggiorini è il leader in campo, l’arrivo di Davide Diaw invece è la ciliegina sulla torta di un attacco che può promettere tanti gol. Riccardo Brosco in difesa e il trequartista Federico Proia aggiungono sostanza.

La proprietà ha i piedi per terra e un progetto importante, tanto che si hanno le idee chiare su quanto accadrà nel prossimo futuro. Con schiettezza hanno ammesso come sarà difficile, per il momento, pensare a uno stadio di proprietà, che molte squadre sbandierano senza quasi avere nemmeno il progetto in mano.

Ovviamente è il tessuto vicentino che dovrà sostenere la squadra, il ritorno dei tifosi allo stadio sarà anche un’arma per testare la passione intorno al gruppo.

Una società che, nel corso degli anni, ha avuto varie avventure. Fu tra le prime ad avere un fondo estero a controllarla, per non parlare poi di fine anni Settanta.

Quando passò da un secondo posto in classifica alla retrocessione l’anno seguente. Erano gli anni di Paolo Rossi, del Lanerossi e di un miracolo che finì troppo in fretta.

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