Erik Lamela, ultima chance: Siviglia ha poca pazienza

Erik Lamela a Siviglia per spiccare il volo in maniera definitiva. L’argentino, che sembrava vicino al rientro in Italia, sbarca in Liga con grandi attese. Stasera alle 22.15 in campo contro il Rayo Vallecano.

Primo piano Lamela - Getty Images
Erik Lamela deve convincere i tifosi del Siviglia in Liga – Getty Images

Nel Siviglia che dovrà scendere tra qualche ora in campo c’è un nome che incuriosisce più di tutti. Quello di Erik Lamela è un colpo mica tanto da prendere alla leggera, perché se l’argentino azzecca la stagione diventa un’arma in più che può spostare l’equilibrio di tutta la Liga.

Il dubbio è sempre in agguato, perché come tutti i fantasisti sudamericani non ha mai mostrato una particolare continuità. A volte mentale, altre volte fisica, perché Erik Lamela è sembrato sempre a un passo dalla gloria eterna, salvo poi tornare ad annaspare nel centro. Con fatica e lotta, perché la carriera del fantasista sembra ora una mezza incompiuta, nonostante abbia militato in club dal buon passato e dal presente costruttivo.

Le voci che lo rivolevano in Italia si sono poi affievolite. Era stato cercato dal Napoli, poi dalla Roma per un ritorno, qualche sondaggio qua e là anche delle milanesi. Ma l’occasione giusta è arrivata con il Siviglia, lo scambio con Bryan Gil ha accontentato il Tottenham, che nel suo centrocampo punta su altre caratteristiche tattiche, prima ancora che tecniche.

Un talento a intermittenza

Lamela con pallone - Getty Images
Carriera a intermittenza per l’argentino ex Roma e Tottenham – Getty Images

Quella di Erik Lamela, prima del Siviglia, è una carriera fatta di grandi occasioni mancate, ma anche di buone giocate. Di una nazionale argentina mai troppo considerata e di allenatori che spesso hanno ingabbiato la sua anarchia tattica.

Perché nel River Plate agli esordi aveva mostrato veramente tutto il suo repertorio, saltava l’uomo con agilità non indifferente, aveva dei colpi innati che lasciavano tutti a bocca aperta.

L’arrivo alla Roma fu festeggiato dai tifosi romanisti, che avevano in mano forse un ragazzo quanto più simile a Francesco Totti. L’idolo e l’allievo, qualcosa è stata comunque assorbita, nella prima stagione con Luis Enrique c’era da capire, più che altro, l’equilibrio tattico. Anche se con il tecnico spagnolo ha comunque giocato 29 partite con 4 presenze. Alcune con grande slancio, altre al minimo e con la soglia dell’imbarazzo alta: contro la Juventus non toccò palla, praticamente.

Con Zdenek Zeman, invece, 33 partite e una verve insolita in zona gol con 15 marcature. Giocava largo sulla sinistra, ma quella Roma impostata dal boemo era poi un colabrodo in difesa.

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Andato al Tottenham, ci è rimasto addirittura per otto stagioni. Incantando sì, ma senza mai conquistare la folla definitivamente. Nell’ultima stagione 23 gare e un gol in Premier League, 13 presenze e due reti tra Champions ed Europa League. In totale 177 partite in campionato e 17 gol, un po’ poco considerando le otto stagioni a Londra. Siviglia ora gli darà nuovi spunti?

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