Deulofeu, una 10 che pesa: l’Udinese può sognare?

La numero 10 per Gerard Deulofeu pesa nell’Udinese. È stato il numero di grandi campioni e di gente più incisiva in campo dello spagnolo nel corso della sua carriera.

Deulofeu e Gotti - Getty Images
Luca Gotti catechizza Deulofeu, numero 10 dell’Udinese – Getty Images

L’Udinese guarda la maglia numero 10 e ha sempre qualche sospiro in aria. Perché il numero assegnato a Gerard Deulofeu ha un certo peso e dimostra come il club bianconero abbia intenzione di dar fiducia allo spagnolo. Che fino al 2025 dovrà indossare i colori bianconeri, dopo esser stato riscattato dal Watford. Nella scorsa stagione 13 presenze e un gol realizzato contro il Verona, decisivo e nei minuti finali della partita: è stato, però, un brutto infortunio a far calare le statistiche dell’ex milanista. Quest’anno si è partiti decisamente meglio, due gare e due gol contro Juventus e Venezia.

Che all’Udinese con la maglia numero 10 dovrà decisamente fare la differenza. Intanto per non far rimpiangere l’ultimo proprietario di questa casacca, ovvero Rodrigo De Paul. Sbarcato all’Atletico Madrid dopo una stagione di grande maturazione in Friuli, era un numero 10 anche moderno ma non disdegnava il sacrificio in mezzo al campo. E su questo il buon Deulofeu deve aumentare i giri del motore ed esser maggiormente disposto a dare una mano ai compagni: l’Udinese ha bisogno di un numero 10, non di una stella in mezzo che varia nei suoi umori.

Lo spagnolo dal lungo cammino

Deulofeu dà maglia - Getty Images
Accolto dal Friuli, lo spagnolo ha ricambiato con due gol in due gare – Getty Images

In effetti, in pochi avrebbero scommesso su un Deulofeu ora a Udine, dopo una carriera in cui ha avuto parecchie chance. Passato per il Barcellona B, era stato acquistato dall’Everton con fiducia, ma in Inghilterra non ha mai incantato più di tanto. Prima un prestito al Siviglia (poca roba in Liga), poi al Milan nel gennaio del 2017. E proprio con la maglia rossonera ha avuto una buona risalita, 17 presenze e 4 reti per lui, dimostrandosi subito adatto se vogliamo al tipo di calcio che gli veniva richiesto in Italia.

Ovvero tagli, sovrapposizioni e creazione di una superiorità numerica sulla fascia, per poi accentrarsi e andare liberamente alla conclusione. Un peccato fu il mancato riscatto, il Barcellona fece prevalere il diritto de recompra dall’Everton e lo riportò al Camp Nou, per un magro bottino di dieci presenze e un gol in Liga.

Altro prestito al Watford, con tre stagioni contornate da 65 presenze e 15 gol, prima del ritorno in Italia. Sognando di fare bene, essere decisivo e di colpire nel segno con la maglia numero 10. Senza minimamente pensare al più illustre dei paragoni per quanti indossano questa maglia in Friuli.

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Ovvero, quel Zico per cui i supporters erano pronti anche ad annettersi all’Austria. Un fenomeno brasiliano che avrebbe anche potuto rendere maggiormente, ma è rimasto ugualmente nel cuore dei tifosi. Che firmerebbero sin da subito per vedere Deulofeu colpire le punizioni in maniera magistrale come l’asso verdeoro.

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