Zaccagni, aumentano i rimpianti: Verona è in ansia

Mattia Zaccagni e la numero 10 del Verona: un rapporto simbiotico che non ha portato a un prolungamento del matrimonio, bensì alla cessione alla Lazio.

Zaccagni in campo - Getty Images
Mattia Zaccagni dal Verona alla Lazio, affrontata anche con successo in precedenza – Getty Images

Il caro e vecchio trequartista di provincia potrebbe essere proprio Mattia Zaccagni. Con il Verona indossava la numero 10 e, in un’epoca senza sentimenti come questa, è stato quasi un colpo al cuore vedere un leader italiano trasferirsi l’ultimo giorno di mercato.

Perché in effetti di numeri 10 ormai ce ne sono tanti, ma non hanno grandi caratteristiche per quanto riguarda l’imprevedibilità e la fantasia. Molto spesso il 10 era il numero del calciatore quasi matto, ma che sapeva creare superiorità numerica e fare gol meravigliosi. A Verona questo numero lo hanno avuto in tanti, soprattutto in epoca moderna, alla fine la maglia addosso a Zaccagni è calzata a pennello… ma solo per due partite.

Un elemento cresciuto a pane e Verona, che ha dato tutto per la maglia e ora i suoi colpi in canna se li godrà la Lazio, che potrà impiegarlo nei tre di centrocampo o d’attacco. Nello schieramento di Eusebio Di Francesco aveva giocato più avanzato, dal centro sinistra in poi con la libertà di movimenti e soprattutto di attaccare lo spazio. E molte fortune degli scaligeri sarebbero passate direttamente dai suoi piedi, necessariamente.

Alla ricerca della Nazionale

Zaccagni in allenamento - Getty Images
Mattia Zaccagni in allenamento con la Lazio a Formello – Getty Images

Aver finito per due volte nella prima parte della classifica con il Verona è stato la testimonianza dell’ottimo lavoro fatto con Ivan Juric, che ha valorizzato chi aveva in casa con ottimi risultati. Come nel caso di Zaccagni, che due stagioni fa si alternava nel ruolo con Mattia Pessina. Il bergamasco è punto fermo ora di Gian Piero Gasperini e ha vinto anche Euro2020, l’ex scaligero in Nazionale dovrà ancora trovare una sua dimensione.

Non che manchi il talento, ma la continuità è un punto da dover ricercare necessariamente. Nella scorsa stagione praticamente la sua stagione si fermò… o quasi alla rovesciata meravigliosa realizzata contro lo Spezia. Una gemma, che doveva però dare ulteriori stimoli, anche se a livello fisico forse ha risentito dei grandi carichi di lavoro della prima parte di stagione.

L’obiettivo della Lazio ora è di averlo integro e intonso per tutto il campionato, soprattutto per regalare spettacolo e divertimento ai tifosi. Si dovrà ora stabilire quanto il rapporto con Maurizio Sarri potrà decollare, anche se il club di Claudio Lotito ha fatto un colpo anche in prospettiva.

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È arrivato in azzurro, ma non al Napoli, che sembrava il club con qualche chance in più soprattutto qualche mese fa. A Roma dovrà dimostrare di saper integrarsi in una squadra che ha grande qualità in mezzo e lì davanti. Tra campioni la lingua in comune è quella dello spettacolo.

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