Tornerà presto la fantasia al potere? Se lo chiedono un po’ tutti i tifosi, che vedono sempre meno fantasia in campo e ancora troppi tatticismi.
La Serie A dovrebbe cambiare un po’ rotta. Meno tattica, più libertà di azione: tutto bello a parole, ma quando ci sono punti da conquistare non ci stanno barricate che tengano. Meglio limitarsi al compitino, bloccare gli avversari e allo stesso tempo agire in contropiede: vizio italico, comunque ben esportato anche da tante nazionali agli europei.
La cosiddetta fantasia al potere rimane per ora accantonata in un cassetto, la felicità non è impossibile ma è fragile quando si tratta di infiammare le platee. Ebbrezze effimere – in alcuni casi – che dovrebbero essere continuative nella nostra Serie A, anche per avvicinare pubblico e spettatori nuovi: le rovesciate e i grandi giocatori faranno vendere i (pochi) biglietti, non certo la densità del centrocampo.
L’infelicità di molti funamboli è strozzata, man mano, da un campionato sempre più rigido, che punta a massimizzare piuttosto che a realizzare i sogni dei trequartisti. Che stanno sparendo man mano, come se fosse questo un ruolo innominabile o un gingillo di tecnici troppi sognatori. Talmente tali da essere cocciuti (beati loro!) nel riproporre qualcosa che ora sa d’antico.
I vecchi giocolieri del nostro campionato
Sono pochi d’altronde quei calciatori che portano la fantasia al potere. Ogni generazione è cresciuta con numeri 10 di alta classe ,ce n’erano talmente tanti che alcuni hanno avuto persino poca gloria in nazionale. I tempi di Evaristo Beccalossi ma anche di Roberto Mancini alla Samp, ma anche dei vari Zico, Diego Armando Maradona e Michel Platini: eravamo ricchi e non lo sapevamo.
E nemmeno andò male nell’epoca precedente dei Sandro Mazzola e dei Gianni Rivera, oppure negli anni Novanta con Francesco Totti e Alex Del Piero, che caratterizzano anche il decennio successivo.
Mentre ora si fanno i conti con i sparuti giocatori di classe, in ogni squadra ci stanno al massimo due o tre elementi con un po’ di fantasia. Ed è un vero peccato, perché le grandi squadre (ma anche le piccole) dovrebbero alimentare i sogni dei tifosi con calciatori quasi acrobati.
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Se pensiamo ai gol, in molti si entusiasmano con un pallone in rete grazie alle abilità dei più… anziani. Un nome su tutti: Fabio Quagliarella. 100 gol con la maglia della Sampdoria, in Coppa Italia ha esordito con un colpo di tacco magistrale contro l’Alessandria. E nel suo palmares delle reti belle e impossibili ci sono parecchie perle. Quelle realizzate contro il Napoli, un tiro da cinquanta metri contro la Sampdoria e qualche rovesciata spettacolare con la maglia proprio dei partenopei e con la Juventus. La fantasia al potere: salviamola, finché siamo in tempo.