Portieri italiani, che rimpianto! L’estero li abbraccia

I portieri italiani all’estero sono già un rimpianto. Vale la pena riempire il nostro campionato di estremi difensori stranieri non troppi eccellenti?

Donnarumma in volo - Getty Images
Dei portieri italiani all’estero, Gigio Donnarumma è il più discusso – Getty Images

C’è un rimpianto ed è anche bello grosso. Guardando ai portieri italiani all’estero, spesso i direttori sportivi si mordono le mani anche per gli errori di valutazione fatti. Perché un estremo difensore azzurro ha spesso quel qualcosa in più proprio nel guidare la difesa e nell’infondere sicurezza alla sua squadra.

Non è un caso che nelle statistiche siano spesso i portieri italiani a spiccare, proprio per la reattività e la capacità di rimanere sul pezzo. Ed è proprio una questione di concentrazione quella che non si può comprare all’estero, perché ci sarebbe tanto da migliorare proprio da un punto di vista mentale.

Prendere gol non al massimo dello sforzo mentale capita sempre più. Capita alla Juventus, succede all’Inter, accade anche alla Roma, per non parlare poi della Lazio. Tutte squadre dove il portiere titolare è straniero, anche con ingaggi importanti. Dove in qualche caso si rimanda il cambio di porta per la prossima stagione, in altri casi sono i fedelissimi dei mister a non convincere pienamente la tifoseria.

Il problema cresce anche per le squadre che lottano per la salvezza. Puntare su un estremo difensore straniero non è proprio il massimo quando si combatte anche per le briciole.

Tanti estremi difensori lasciati in fretta

Scuffet - Getty Images
Scuffet è ora andato in Cipro per trovare un posto da titolare – Getty Images

Guardando ai portieri italiani all’estero, sono tre in particolar modo i nomi che le società hanno lasciato sfuggire con fin troppa facilità.

Il caso di Gigio Donnarumma era notorio, il rimpianto in questo caso è di due tifoserie. Quella del Milan avrebbe voluto legarsi al campano a vita, ma le scelte di vita sono state ben diverse. E il portiere nemmeno ha perdonato ai supporters rossoneri quel lancio di dollari falsi in una partita di tanti anni fa.

È rimpianto anche dai tifosi juventini, che non perdonano alla dirigenza il suo mancato ingaggio. Da prendere a zero euro per il cartellino, avrebbe ovviamente guadagnato una grossa cifra all’anno. Ma avrebbe coperto la porta per una generazione, un po’ come fece Gigi Buffon che al Parma fu pagato 55 milioni di euro (tra soldi cash e Jonathan Bachini).

Gigi Gollini al Tottenham poteva invece rimanere in Italia. Erano interessate le squadre romane, non se n’è fatto nulla. L’Atalanta ha ceduto il portiere per 20 milioni di euro, sostituendolo con l’argentino Juan Musso preso dall’Udinese.

Quest’ultima ha ceduto Simone Scuffet all’Apoel Nicosia. Carriera curiosa e non troppo fortunata, aver rifiutato all’epoca l’Atletico Madrid si è rivelato un errore. Poca fortuna in Friuli, prestiti, ritorni e tante panchine che forse non avrebbe meritato. Ora è a Cipro, siamo sicuri che non poteva rimanere nella nostra Serie A?

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Infine, Alberto Brignoli ha lasciato l’Empoli per il Panathinaikos: in Grecia cercherà il suo riscatto.

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