Italia, il nuovo corso parte con tre esclusioni eccellenti: che addii

La scelta di Mancini non cambierà il futuro di alcuni calciatori: la lista è piena di elementi che daranno l’addio all’Italia. Per scelta propria o per la necessità di aprire un nuovo corso.

Il processo non è finito, il dito è puntato, e il tonfo è stato così clamoroso da generare un’ondata di proteste e critiche. Difficile addossare tutte le colpe a Mancini. In più occasioni il tecnico ha provato a rasserenare l’ambiente sperando di portare a casa il biglietto per il Qatar.

Mancini italia
Roberto Mancini (LaPresse)

La sensazione è che la sua rosa sia giunta all’impegno fiaccata dai frequenti match in campionato e nelle coppe. Se a questo si aggiungono i numeri sullo scarso utilizzo di molti giovani in Serie A e nella cadetteria, la frittata è fatta, e si traduce nella necessità di un cambio non solo generazionale, ma anche nella mentalità di vivere il calcio in Italia. 

Ecco quindi che la scelta va in una sola direzione. Qualunque sia la decisione di Mancini, partirà un nuovo ciclo, che necessariamente dovrà allinearsi ad altre realtà europee. Serve dare il tempo ai giovani di inserirsi, di maturare in ambito europeo, di misurarsi in competizioni più delicate. In tal senso serve spazio in un gruppo che pagherà il ko con la Macedonia, e dal quale diversi elementi saranno tagliati.

Italia, ecco chi paga per la sconfitta con la Macedonia

La linea verde ripartirà di sicuro dalla difesa. Chiellini e Bonucci durante l’Europeo hanno confermato di essere probabilmente la linea di centrali più affidabile d’Europa, ma la carta d’identità li spinge ad un addio reso ancora più probabile dalla cocente delusione maturata a Palermo. La difesa sarà quindi oggetto di restyling, e anche in porta sembra il momento di inserire in gruppo Carnesecchi, che per qualche assurdo motivo gioca ancora in cadetteria e non è stato scelto dai club di Serie A.

Altre due pedine che potrebbero essere arrivate a fine corso sono Immobile e Insigne. L’attaccante della Lazio, impossibile da mettere in discussione con il club, sente il peso della maglia dell’Italia o forse di un gioco che non lo valorizza al meglio. Mancini aveva già lanciato segnali provando da titolare Scamacca, poi in tribuna a causa di un problema fisico.

Proprio per questo il centravanti biancoceleste potrebbe dire addio, e con lui Insigne. Il passaggio al Toronto potrebbe sbarrargli le porte di Coverciano, chiudendo la sua esperienza con la maglia azzurra nel peggiore dei modi. La parola però passerà a Mancini.

La sua permanenza potrebbe certamente essere all’insegna della rivincita, e di sicuro qualche senatore resterà a dare sicurezza al gruppo. Un suo eventuale addio porrebbe fine alle convocazioni per diversi calciatori che intanto riflettono. La sconfitta con la Macedonia è così pesante da lasciare un vuoto, che potrebbe anticipare le prossime convocazioni e tradursi nella volontà di molti di non rispondere alle convocazioni. Solo il tempo lenirà le ferite, e darà risposte a chi attende quali saranno le certezze per una squadra che ora deve rialzare la testa.

 

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