“Vlahovic sa cosa fare”: gelo Juve

Vlahovic è sempre più centrale nel progetto bianconero ma il mercato potrebbe riservare sorprese: sul serbo arriva un parere molto autorevole.

Allegri lo sta gestendo, aspetta le sue reti, ed è convinto che quel tridente ipotizzato in estate in fase di mercato, e quasi mai schierato per via dei molti infortuni, potrebbe regalare alla squadra un cammino interessante in Europa e anche nei prossimi match di Serie A.

Vlahovic
Dusan Vlahovic, centravanti della Juventus (LaPresse)

L’ex Fiorentina è un vero e proprio capitale per i bianconeri, sia tecnico che in chiave di mercato, e a Torino sanno bene che quella cifra spesa rappresenta un colpo di quelli importanti. Vlahovic sta bene a Torino, ama la squadra e la tifoseria, e sente anche la responsabilità di dover essere fondamentale per il suo tecnico. Ecco perché dal suo rientro ha mostrato grinta e voglia di fare, con l’obiettivo di riprendersi la Juve.

Poi partirà una nuova fase, in cui anche i problemi legati alle sentenze potrebbero condizionare le scelte di mercato. L’obiettivo è rifiutare qualsiasi tipo di offerta per l’attaccante, ma saranno le proposte in arrivo a chiarire cosa può accadere. Sul futuro del calciatore arriva un parere molto autorevole, che in una intervista su TvPlay, chiarisce ciò che potrebbe accadere.

“Vlahovic? Nessun consiglio, lui sa cosa fare”

Pantaleo Corvino (LaPresse)

Lo ha scoperto, valorizzato, non senza rischi e polemiche. Quando Pantaleo Corvino decise di prelevare Dusan Vlahovic puntando forte su di lui, qualcuno criticò quella decisione. Per molti era troppo giovane, per altri non era ancora pronto alla Serie A, ma l’attaccante impiegò pochissimo a smentire tutti. I suoi numeri lo hanno reso immediatamente uno dei bomber più prolifici in Europa, e la cifra spesa dalla Juve certifica il valore di un giovane di grandissima qualità.

Corvino, sul futuro dell’attaccante, non ha dubbi. In una intervista su TvPlay arriva infatti un messaggio chiaro. “Quando l’ho preso era minorenne ed era già maturo – ha ammesso il direttore del Lecce –, ora sarà in grado da solo di scegliere. Quella mia scelta non sembrava coerente, e mi veniva contestato di aver preso un giovanissimo per un milione e mezzo occupando uno slot da extra alla prima squadra. Questo è il rischio per quelli che fanno il mio mestiere, ma bisogna puntare più sulle potenzialità che sulle qualità conclamate”.

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