Mondiali 2022, Infantino è sicuro: “In Qatar gli stadi saranno pieni”

Il presidente della Fifa Gianni Infantino conferma lo svolgimento dei Mondiali in Qatar e rilancia sulla questione stadi: “Il Covid sarà sconfitto, avremo gli impianti pieni”.

Gianni Infantino, presidente della Fifa, ha affrontato le tematiche relative alla sicurezza e allo svolgimento dei Mondiali di Calcio del 2022 in Qatar. Al briefing dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sul sul Coronavirus, il numero uno della Fifa ha confermato la volontà di aprire gli impianti ai tifosi. La manifestazione sarà un vero simbolo di rinascita dopo l’emergenza sanitaria. “I Mondiali saranno magici come sempre – ha affermato Infantino – e voglio lanciare un messaggio alla comunità internazionale affinché tutti possano avere pari accesso alle vaccinazioni, ai test diagnostici e alle cure”.

Poi un messaggio chiaro sulla volontà di ospitare in sicurezza sugli spalti i tifosi in arrivo da tutto il mondo. “Il Covid sarà sconfitto per la data di inizio dei Mondiali, e sono certo che avremo gli impianti pieni e festeggeremo all’insegna del calcio. Serve la collaborazione di tutti, ma daremo il massimo per raggiungere questo obiettivo”. 

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Mondiali Qatar ed Europei: le difficoltà legate all’emergenza sanitaria

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Ceferin, presidente UEFA (GettyImages)

Una formula diversa, che per la prima volta regalerà al pubblico un Mondiale nei mesi invernali in un momento storico che non ammette indecisioni e rischi. Qatar 2022 potrebbe essere la manifestazione che segna il confine fra una pandemia che ha messo in ginocchio il mondo e la rinascita sportiva all’insegna del calcio. Gianni Infantino ha rilanciato l’ipotesi di aprire gli stadi all’accesso dei tifosi, ma le difficoltà non mancano. E prima bisogna pensare agli Europei, che partiranno l’11 giugno dopo lo slittamento legato al Covid.

La nuova formula itinerante, che vedrà l’Italia impegnata a Roma, coinvolgerà una serie di città ed impianti che dovranno adeguarsi alle normative antiCovid. Baku (Azebaijan), Copenaghen (Danimarca), Monaco (Germania), Dublino (Irlanda), Amsterdam (Paesi Bassi), Bucarest (Romania), San Pietroburgo (Russia), Glasgow (Scozia), Bilbao (Spagna), Budapest (Ungheria), sono le sedi decise per la fase iniziale. Poi le semifinali e la finale a Londra. Una scelta affascinante ma che potrebbe essere presto rivoluzionata.

Europei 2021, rivoluzione e sede unica: la Uefa vacilla

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L’Italia di Mancini dovrebbe giocare la prima fase degli europei a Roma (Getty Images)

La formula itinerante decisa dalla Uefa per gli Europei 2021 rischia di essere rivoluzionata. L’emergenza sanitaria infatti potrebbe cambiare le carte in tavola, e si ragiona su un’unica sede per limitare i danni e creare una bolla in stile Nba. Il tutto per ridurre i rischi e garantire lo svolgimento regolare della manifestazione.

Pare infatti che Aleksander Ceferin, presidente della Uefa, stia valutando la possibilità di scegliere una sede unica o di limitare il più possibile gli spostamenti delle squadre nazionali impegnate. Il calendario, già stilato e spalmato dall’11 giugno all’11 luglio, non potrebbe subire slittamenti o ritardi nei match. Per questo motivo cresce la schiera dei dirigenti che sostengono l’ipotesi di cambiare formula. Non si conoscono ancora le probabili sedi in grado di ospitare la manifestazione. La Uefa però vacilla, e presto potrebbe confermare la formula itinerante o cambiare volto alla competizione.

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