Gravina rieletto presidente FIGC: dichiarazioni e programma

Gravina rieletto presidente della FIGC, ha battuto il candidato rivale Cosimo Sibilia. Le dichiarazioni e i progetti futuri 

Gabriele Gravina è stato rieletto presidente della FIGC; battuto il presidente della Lega Dilettanti, Cosimo Sibilia, con il 73,45% dei voti a favore. Nelle sue dichiarazioni ha subito accennato al programma proposto, per ripartire nonostante la crisi portata dalla pandemia.

Per il numero uno della FIGC tutti devono fare la propria parte, il programma da realizzare è complicato, ma noi siamo sempre riusciti a tirare il meglio dalle situazioni più difficili“.

Questo – ha continuato – è il secondo tempo della nostra partita, e il consenso e l’entusiasmo da parte vostra, dà fiducia al progetto per ripartire“. Un Gravina soddisfatto, quindi, ma che non nasconde le difficoltà del momento, con la crisi della pandemia che ha messo in ginocchio il sistema calcio.

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Il programma di Gravina

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Gabriele Gravina presidente FIGC (Getty Images)

Due sono stati i punti su cui Gravina ha forzato per la sua rielezione: vivai giovanili e riforma qualitativa dei campionati. Riguardo i primi, essi fanno parte del concetto più ampio che appartiene alle infrastrutture e al loro ammodernamento.

Il numero uno della FIGC vuole una distribuzione più equa delle risorse, affinché esse possano servire alle strutture d’allenamento e allo stadio; in questo modo si creano più valore e retribuzioni, e quindi danno possibilità ai club di investire sui giovani.

Riguardo la riforma qualitativa di campionati, essa è tale perché non riguarda la quantità delle squadre, quanto piuttosto la valorizzazione delle varie serie, dalla A alla C, passando per la B.

Proprio riguardo la serie cadetta, Gravina la vorrebbe più grande, con due gironi da 20 squadre, così da includere anche alcune squadre di C, in grado di poter disputare la seconda divisione.

Il programma stilato da Gravina, e accettato da tante società tra A e soprattutto B, è chiaro. Puntare sui giovani, sulla valorizzazione dei campionati, con la Serie A che dovrà prendersi il posto che le spetta, per tornare a lottare alla pari delle altre top leghe europee.

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