Il ruolo del regista: una manna per tutti gli allenatori

Miguel Veloso è stato decisivo nel secondo tempo contro la Juventus, dando geometria in mezzo al campo è solo uno dei grandi esempi. Il ruolo del regista rimane fondamentale per ogni squadra.

Il ruolo del regista, nonostante i cambiamenti nel gioco del calcio, è rimasto fondamentale. Che giochi a centrocampo, in attacco, oppure con la costruzione dal basso in difesa, un giocatore in squadra che sappia dare geometria serve sempre.

Ne sa qualcosa il Verona, con il “professoreMiguel Veloso, regista della squadra di Juric, che contro la Juventus è entrato nel secondo tempo. Con i suoi cross, i suoi lanci lunghi, le sue giocate da regista vero, ha illuminato gli scaligeri, entrando anche nell’azione dell’1-1 di Barak nella sfida pareggiata dai scaligeri contro i bianconeri.

La prestazione di Miguel Veloso, dimostra quanto già detto, il regista deve esserci in ogni squadra, perché può decidere la partita, non solo con i passaggi chiave, ma anche con i gol, spesso da fuori area. Insomma, alla Juventus contro il Verona serviva Pirlo, non in panchina, ma in campo.

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Serie A: quali le big con il regista?

eriksen regista
Christian Eriksen regista Inter (Getty Images)

In Serie A Inter, Milan, Lazio, Roma e Atalanta hanno il play; ne sono sprovviste sia il Napoli che la Juventus. Tuttavia, non sempre i registi presenti nelle big, fanno belle prestazioni, soprattutto nell’Inter, visto che solo ora questo ruolo comincia a funzionare.

Nella squadra di Conte, il regista è Christian Eriksen, uno dei migliori al mondo nel suo ruolo, ma che solo tra gennaio e febbraio 2021, ha trovato un vero e proprio spazio nel centrocampo nerazzurro.

Nel Milan, i registi sono Bennacer e Tonali, in particolare quest’ultimo, avrebbe dovuto esplodere completamente nei rossoneri, ma sta faticando. Comunque, il regista attorno al quale si muove la squadra di Pioli, è senza dubbio Ibrahimovic, non solo in campo ma anche fuori.

Nella Lazio, c’è Luis Alberto, che ha un piede sopraffino non solo per i passaggi chiave, ma anche per i tiri in porta. Nell’altra squadra della capitale, la Roma, invece, ci sono Villar, e all’occorrenza Diawara, con lo spagnolo che riesce a dare molta più geometria in mezzo al campo.

Infine, c’è il caso strano dell‘Atalanta, con al squadra di Gasperini, che come registi sui generis ha i propri difensori, in particolare Toloi, che si spinge in attacco per crossare, o rimane indietro per fare i lanci lunghi.

Napoli e Juventus ne sono invece sprovvisti, dei registi. La squadra di Gattuso, schierandosi spesso col 4-2-3-1, e partendo con una costruzione dal basso, il regista dovrebbe avercelo, e anche più di uno.

La Juventus, invece, ha un gioco basato sui cross in area, mentre in mezzo al campo, sia McKennie, sia Arthur che gli altri centrocampisti, hanno spesso fallito la prova in cabina di regia.

Il ruolo di regista, dunque, è ancora fondamentale nel calcio moderno, vista l’intelligenza tattica di cui i giocatori-registi godono. Quindi, per le squadre di tutto il mondo, questo ruolo non può essere sopravvalutato, ma deve essere centrale nella costruzione della squadra.

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