Diogo Dalot, contro il proprio club: quando il prestito è questione di cultura

In Manchester-Milan di Europa League, è presente l’ex di turno, Diogo Dalot. Il portoghese, in prestito ai rossoneri, può giocare liberamente contro la squadra che ne detiene il cartellino.

Manchester United-Milan, evoca tanti ricordi, legati soprattutto alla Champions League, con sfide che hanno fatto la storia del calcio, con tanti campioni che le hanno rese emozionanti. Nel doppio match di Europa League, dovrebbe scendere in campo, Diogo Dalot, al momento ai rossoneri, ma di proprietà degli inglesi.

Il terzino portoghese, è infatti in prestito secco in Italia, e finora ha giocato 20 partite in stagione tra Serie A, Coppa Italia e Europa, offrendo buone prestazioni. Diogo Dalot, quindi, è stato mandato al Milan per fare esperienza e tenersi in forma, ma è probabile che possa tornare in pianta stabile in Inghilterra, per la prossima stagione.

L’allenatore dello United, Solskjaer, ha sempre tenuto di buon conto il terzino, e in lui vede un grande futuro a Old Trafford. Dalot, però, nella sfida con gli ex compagni, non può perdere l’occasione di dimostrare definitivamente il proprio valore, così da essere quasi sicuramente, un giocatore dei red devils la prossima stagione.

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Il prestito, culture diverse a confronto

Se Diogo Dalot può giocare contro la squadra che ne detiene il cartellino, è possibile perché i regolamenti UEFA così stabiliscono, in campo internazionale. Ma ci sono campionati, dove questo non si può fare.

In Inghilterra, è vietato ai giocatori in prestito da una squadra inglese ad un’altra, di giocare contro quella che ne detiene la proprietà. Una cultura, uno stile, totalmente diverso rispetto a quello di altri campionati. Infatti, in Serie A, così come in Bundesliga, un calciatore, può essere schierato contro il club che lo ha mandato in prestito.

In Spagna, si inserisce addirittura una clausola, che non permette al player, di disputare una partita contro la squadra che ne detiene i diritti di gioco. E, andando indietro nel tempo, proprio per la differenza tra Liga e Premier, con culture differenti, ha causato il caso di Courtois.

caso courtois
Thibaut Courtois, nel 2014 in prestito all’Atletico dal Chelsea (Getty Images)

Nel 2014, l’allora portiere del Chelsea, fu mandato in prestito all’Atletico, e in semifinale di Champions si affrontavano proprio le due squadre. C’era una clausola che non permetteva al belga di giocare contro i blues, altrimenti gli spagnoli avrebbero dovuto pagare 3 milioni a partita. Dovette intervenire la UEFA, che permise all’Atletico di schierare Courtois, con il Chelsea sconfitto anche in campo, e non solo in “politica“.

Il prestito di Diogo Dalot, quindi, non ha messo in piedi delle tensioni tra i due club, anche perché la clausola sul non giocare contro la squadra che detiene il cartellino, non c’è. Tuttavia, se il terzino portoghese, dovesse risultare decisivo, qualche domanda a Manchester dovrebbero farsela.

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