Trezeguet è tornato: nuova vita per Re David – VIDEO

Nuova vita per David Trezeguet, dall’attacco al ruolo di direttore sportivo. Con un modello da seguire fino a un certo punto…

David Trezeguet è rimasto da sempre nei cuori bianconeri. Nonostante un carattere non troppo docile e qualche dichiarazione di troppo da calciatore, rimane sempre un punto di riferimento per l’attacco della Juventus. O meglio, un continuo fantasma con il quale ogni centravanti bianconero deve confrontarsi. Le dieci stagioni a Torino sono state un racconto emozionante, il francese arrivò dal Monaco e se ne andò con i galloni del calciatore straniero che ha realizzato più gol nella Juventus.

Un record mica male (un altro che sta inseguendo Cristiano Ronaldo), che fa capire l’affezione, comunque, ai colori bianconeri difesi per dieci anni, con un titolo da capocannoniere nell’anno di grazia 2001-2002, seppur in coabitazione con Dario Hubner.

Smessi i panni del calciatore, David Trezeguet ora è diventato un direttore sportivo. E ha già dichiarato che il suo modello è Luciano Moggi, che lo aveva fortemente voluto in bianconero. Un modello da seguire a un certo punto. Se parliamo di scoprire un talento e saperlo riconoscere a vista d’occhio allora ok, ricordando che Moggi scoprì Paolo Rossi ai tempi che furono. Se si parla di tutto il resto, il nome di Moggi forse è meglio cancellarlo dai ricordi, al di là di ogni pensiero in materia, rimane pur sempre il protagonista di calciopoli.

Quella Serie B forse dimenticata

David Trezeguet stacco di testa - Getty images
Imperioso stacco di David Trezeguet, uomo dai gol volanti – Getty images

Proprio dopo questa dichiarazione, in molti si chiedono se David Trezeguet abbia dimenticato proprio il passato. Quando dovette scendere in Serie B con la Juventus, fare 15 gol e riportarla in Serie A, con annessa polemica nell’ultima gara contro lo Spezia.

Per David Trezeguet quello non fu un periodo felicissimo. Arrivava da una grande stagione nel massimo campionato, ma fu protagonista in negativo nella Francia. Il suo fu l’unico penalty sbagliato nella finale di Berlino, tutta l’Italia lo ringrazia dimenticando la sua marcatura da golden gol nella finale europea del 2000.

Poi, il ciclone che portò la B a Torino, nonché David Trezeguet e il suo fido compagno Alessandro Del Piero sgomitare per un anno nei campi della provincia italiana.

All’ex attaccante, sicuramente, si augura una carriera meno travagliata rispetto a quella dell’ex ds juventino, nel bene o nel male protagonista di trent’anni o quasi del calcio italiano.

L’argentino naturalizzato francese dunque ora dovrà trovare i talenti del domani, o quanto meno accaparrarli per la società che vorrà dargli fiducia nel ruolo. In Italia difficilmente, almeno per il momento, troverà un ruolo, nella Juventus era l’ambasciatore delle vecchie glorie che si esibivano nelle amichevoli. Difficilmente prenderà il posto di Fabio Paratici, ma mai dire mai. Soprattutto se avrà quei guizzi che lo resero letale nelle aree di rigore: non si vedeva mai, ma al primo pallone era gol assicurato.

 

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