30 marzo 2012: addio a Francesco Mancini portiere del Foggia dei miracoli

Una morte inaspettata, il cuore non ha retto, cosi, all’improvviso. Francesco Mancini a Foggia, fu estremo difensore dei miracoli.

La morte arrivata all’improvviso, l’ambiente trafitto da una notizia impossibile da realizzare, la famiglia spezzata dal lutto più profondo. Francesco Mancini, il 30 marzo del 2012 era in casa sua, la mattina gli allenamenti con il Pescara del suo maestro Zeman. Era allenatore dei portieri Mancini, lui che lo era stato nel Foggia del boemo, detto dei miracoli. Un giorno come tanti, insomma, l’ultimo per Francesco. Sua moglie, lo ritroverà morto, nella loro casa.

Il cuore non ha retto, troppo tardi sono arrivati i soccorsi in quella triste giornata. Non per colpa loro, Mancini è stato ritrovato troppo tardi. Lui, che aveva seguito Zeman nella sua nuova avventura al Pescara (culminata con la promozione in Serie A), sarà ricordato per sempre come l’estremo difensore di quel Foggia, che all’inizio degli anni novanta diede spettacolo in Italia. Il portiere che giocava con i piedi, era morto, di lui restava solo il ricordo.

Leggi anche >>> E’; l’Italia dei giovani meravigliosi: che fine ha fatto Zemanlandia?

Leggi anche >>> Da Gaetano Scirea a Daniel Guerini: calciatori e tragici incidenti

30 marzo 2012: Francesco Mancini una carriera tra Foggia, Bari, Lazio e Napoli

Zeman Pescara
Zeman Pescara (GettyImages)

Il calendario della Serie B, per la giornata successiva alla morte dei Francesco Mancini, avrebbe visto il Pescara giocare proprio contro il suo Bari. Quella gara si giocherà regolarmente, con le due squadra con il lutto al braccio. Il Bari, per Mancini era arrivato dopo il Foggia e la Lazio. Poi c’era stato il Napoli, forse l’ultima grande squadra dell’estremo difensore che fungeva quasi da libero arretrato, in quel Foggia che divenne Zemanlandia.

Aveva 43 anni Francesco Mancini e tutta una vita professionale davanti. Il Pescara, quell’anno avrebbe centrato la Serie A, con Zeman sulla panchina, il 4-3-3 ed un gioco spettacolare. Tanti gol, tante vittorie, tanto entusiasmo, proprio come il suo Foggia, quella squadra delle meraviglie che lo vedrà per sempre tra i pali, a prender palla e far iniziare l’azione. Era questo Francesco Mancini, ed il suo ricordo resterà indelebile negli occhi e nel cuore di chi ha tanto amato quella stagione calcistica.

Impostazioni privacy