Izzo non si arrende: un sogno è ancora possibile

Izzo si è ripreso il Torino con prestazioni eccellenti. Davide Nicola ha recuperato un altro elemento per l’obiettivo salvezza dei granata.

Tra i meriti di Davide Nicola (uno tra i tanti) è di aver ridato fiducia alla vecchia guardia. Che con Marco Giampaolo si era un po’ assopita, quasi pensando già alle destinazioni future. Come nel caso di Armando Izzo, che a 29 anni sembrava già un giocatore dimenticato.

Con il tecnico abruzzese forse mancanza di feeling o questioni di campo, ma Izzo non fu leader della difesa che, a un certo punto, mise in dubbio pure Sirigu. Con l’arrivo di Davide Nicola, invece, il centrale di origine napoletana si è subito imposto tornando nettamente ai suoi livelli.

Poteva essere anche un’annata migliore, puntando agli Europei dopo aver fatto per tempo parte del gruppo azzurro, ma le gerarchie sono decisamente altre (Mancini, Bastoni e Romagnoli stanno decisamente avanti nelle scelte). Se c’è un rimpianto è proprio questo, non aver proseguito con prestazioni maiuscole per diventare un elemento intoccabile per l’Italia.

Così, ora Izzo è concentrato sulla zona salvezza, il Torino ha bisogno decisamente delle sue prestazioni. È un ragazzo di ferro, forgiato dalla vita e dalle avversità, di certo non si lascia prendere il sopravvento. Ora il finale sarà da vivere con intensità, tutti guardano con decisione anche allo scontro diretto contro lo Spezia tra una decina di giorni.

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Da Scampia con amore e con un “fratello”

izzo vs cornelius Getty Images
Izzo combattivo per trovare la salvezza nel Torino – Getty Images

Il ritrovato Izzo è sbocciato anche grazie alla vicinanza di un altro napoletano, ovvero Rolando Mandragora. Anzi, di un altro ragazzo proveniente dalla sua Scampia, terra che spesso lancia talenti, sia nello sport a vario titolo nonché nella cultura. L’abbinata tra Mandragora e Izzo è una delle più sentite, sei anni di differenza ma tanta amicizia tra i due che vogliono ora salvare il Torino.

Con Izzo a far da guida a Mandragora, subito entrato nel vivo dei granata e punto fermo dell’undici di Davide Nicola. Così, anche con questo neo arrivo, Izzo si è ritrovato nella condizione di potersi esprimere al meglio, con il ritorno agognato anche alla difesa a tre. Perché quando difendeva a quattro, nel modulo di Marco Giampaolo, era confinato a destra, né troppo laterale e nemmeno centrale fino in fondo.

Un peccato sicuramente, per un elemento che è stato quotato sino a venticinque milioni. Seguito per altro anche dalle big, la Roma e il Milan avevano fatto anche dei tentativi, respinti subito da Urbano Cairo. Le loro offerte non arrivavano alla ventina di milioni, dunque Izzo rimase a Torino ma senza avere tanti crucci.

Ora, c’è la missione salvezza da raggiungere poi chissà. A 29 anni è padrone del suo destino, per rilanciare il Torino servono elementi da “cuore Toro”. Izzo in ciò non è secondo a nessuno.

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