Storia degli Hooligans raccontata in 3 minuti, dal 1800 ad oggi

Gli Hooligans sono la parte del tifo più violenta del calcio. Si tratta di movimento nato in Inghilterra verso fine ‘800, copiato da ultras di tutto il mondo.

Alcuni hanno conosciuto la brutalità delle tifoserie inglesi attraverso il cinema, ma il fenomeno Hooligans risale al 1870 con le prime partite di calcio. La violenza negli stadi si è diffusa in tutto il pianeta, specialmente in Italia, Brasile, Russia, Serbia.

Tutto è cominciato dai Victorian Boys…

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Un secolo e mezzo di rabbia

Hooligans
Hooligans (Getty Image)

Le prime Hooligans Gang di cui si ha notizia giravano a Londra già agli inizi del ‘900. I Victorian Boys erano ragazzi della classe operaia temuti dalle classi più facoltose, che ai tempi stavano alla larga dai campi di calcio. Solo dopo la seconda guerra mondiale le cose cambiarono.

Intorno agli anni ’50, con l’avvicinamento dei ricchi e delle donne al football, sugli spalti si potevano osservare i germogli del fair play inglese. Poi, con i Teddy Boys, l’evoluzione dei Victorian Boys, alla fine prevalsero sessismo e ferocia.

Tra gli anni ’60 e ’70, grazie anche alla musica rock, nascono i Boots Boys con gli stivali e le teste rasate, i precursori degli Skinhead. In quel decennio prende piede lo slogan “Blood, Sweat and Beer” tradotto in “Anima, Sudore e Birra”. Gli scontri allo stadio aumentano e le forze dell’ordine si fanno trovare impreparate.

Sono gli anni d’oro per gli ultras inglesi che con il Take The End iniziano a occupare le curve avversarie durante le partite. Negli anni 80 i poliziotti diventano presenza fissa allo stadio e vengono montate le prime telecamere a circuito chiuso. Dopo un calo di incidenti, il fenomeno Hooligans viene definito una moda passeggera, ma è solo la calma prima della tempesta. Le precauzioni della polizia avevano solo spostato le violenze fuori dallo stadio, per le vie della città e nelle stazioni.

Con il cambio generazionale, si trasforma anche la moda, e gli Skinhead mutano in Firm, ragazzi vestiti bene in cerca di adrenalina e violenza. I tabloid britannici peggiorano le cose ingigantendo le notizie degli scontri e diffondendo una classifica delle tifoserie più violente capitanata dalla curva del Manchester United.

In quegli anni il modo di tifare degli Hooligans inglesi contagia anche il resto di Europa, dando vita ai primi gemellaggi ultras. Parte quindi una vera e propria competizione tra le varie tifoserie che perdura ancora oggi, fino a questo articolo, e probabilmente continuerà con la riapertura degli stadi.

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