Storie di raccattapalle che hanno cambiato le sorti di una partita

I raccattapalle a volte sono decisivi per il risultato di una partita. Alcuni di loro si prendono schiaffi dai giocatori, altri diventano i campioni del futuro.

Per la Federcalcio servono 10 raccattapalle a partita a spese della squadra di casa: 4 si sistemano lungo la linea di fondo dietro le porte, e 6 sulle fasce per le rimesse laterali. Questi ragazzi che vengono presi dalle giovanili possono essere molto veloci nel rimettere la palla in campo, se i padroni di casa sono in svantaggio. Ma se la loro squadra sta vincendo, capita che perdano tempo apposta fino a innervosire i giocatori avversari. In caso di necessità alcuni ball boys sono anche disposti a entrare in campo per salvare una palla sulla linea.

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Raccattapalle: simpaticoni o antisportivi?

Raccattapalle pulisce pallone
Raccattapalle che disinfetta un pallone (Getty Image)

Nel dicembre del 1980 durante Bologna-Fiorentina, il portiere dei viola Giovanni Galli si fece tenere informato sui risultati delle altre partite dal raccattapalle. Il ragazzo dietro la sua porta aveva infatti con sé una radiolina sintonizzata su “Tutto il calcio minuto per minuto”. Sono passati anni, ma Galli ringrazia ancora quel ragazzo per la sua sportività.

Con il passare del tempo questo senso di condivisione si è andato perdendo, anche se già negli anni 70 c’erano i primi segni di anti-sportività. Sono sempre di più i raccattapalle moderni che a volte tengono nascosta la palla fino a far indiavolare i giocatori, come successo con Joe Hart nella partita contro l’Italia nel Mondiale 2014 che gridava “Give me the fucking ball!“.

Eden Hazard, ex centrocampista del Chelsea, nel 2013 ha avuto una reazione anche peggiore tirando un calcio al ragazzino Charlie Morgan, diventato il raccattapalle più famoso di Inghilterra. Sulla questione molti credono che il giovane ball boy se la sia andata a cercare, tra questi anche Joey Barton, ex calciatore noto per scatti d’ira che afferma “l’unica colpa di Hazard è di non averlo colpito sufficientemente forte”.

I raccattapalle eroi

La storia dei raccattapalle eroi ha inizio durante Ascoli-Bologna del 1975 quando un ragazzino è entrato in campo per calciare la palla che stava entrando in rete. In quell’occasione l’arbitro non si accorse di nulla e lasciò correre credendo che il pallone avesse preso il palo, solo a fine partita scoppiò il caso mediatico.

Un simile epilogo è avvenuto a febbraio 2021, nel campionato Ligue 2 di Algeria con un raccattapalle che entra in campo salvando una palla gol quasi sulla linea. Anche se cacciato dallo stadio, il sacrificio del ragazzo ha permesso alla squadra di casa di vincere la partita.

Molti raccattapalle diventano poi calciatori professionisti come Totti, Nesta, Cassano, Marchisio e Paolo Cannavaro che negli anni 90 si era preso uno scappellotto da Pagliuca per aver ritardato la rimessa in gioco. L’ex portiere interista provava un vero astio per quel tipo di ragazzini che definiva “truffatori dentro e fuori dal campo”.

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