Claudio Ranieri: quando il signore batte la bravura da mister

La signorilità di Claudio Ranieri è una delle conferme della stagione 2020-21 ormai conclusa. Il tecnico di Testaccio, a settant’anni, si ritrova senza panchina.

La scelta di far separare la Sampdoria da Claudio Ranieri non è dipesa ovviamente dal tecnico romano. A Genova sarebbe rimasto a vita, mai una polemica, ambiente e tifoseria accogliente, calciatori professionisti. Il problema però è nella dirigenza doriana, che forse ha ritenuto il tecnico troppo “vecchio” o comunque non adatto al futuro della Sampdoria.

In difesa di Claudio Ranieri, oltre a tutto il calcio italiano, anche i numeri e la predisposizione al gioco. Perché l’eroe del Leicester è stato forse tra i tecnici più moderni anche quest’anno. È stato quello che ha utilizzato di più la regola dei cinque cambi, addirittura cambiando quattro giocatori in un unico slot. In molti casi con risultati positivi, la Sampdoria è riuscita a ribaltare l’incontro proprio per la scossa data negli spogliatoi.

Claudio Ranieri è stato anche tra i pochi a battere l’Inter e a metterla in seria difficoltà. Anzi, forse il match di Genova è stato in assoluto il peggiore per i campioni di Italia, che ha ceduto le armi per 2-1 ma potevano anche prendere molti più gol.

Tutto ciò non è bastato, evidentemente la Sampdoria vorrà impostare un progetto tecnico su altre basi.

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Il signore della panchina

Ranieri e Totti - Getty images
Ai tempi della Roma, uno scudetto sfiorato da Claudio Ranieri con Francesco Totti – Getty Images

Ancora una volta, il tecnico romano si è dimostrato un signore. Il saluto fatto prima del match contro il Parma ha confermato la stazza dell’uomo, prima ancora dell’allenatore. Così come la passerella prima della gara contro l’Inter al ritorno, un omaggio a chi aveva appena vinto il titolo.

Sicuramente sarà un rimpianto della Sampdoria, anche perché con una rosa come quella doriana fare una cinquantina di punti non è stato per nulla facile. Così come averla ripresa, la scorsa stagione, per la punta dei capelli, quando con Eusebio Di Francesco sembrava già destinata a un ritorno in Serie B.

Nonché il lancio e il rilancio dei giocatori. Sono migliorati tutti i giovani ed è un dato di fatto: Augello è ora una sicurezza sulla fascia sinistra, Audero è intoccabile, Damsgaard sarà la prossima plusvalenza doriana.

Ha ridato animo ai più esperti, Quagliarella anche quest’anno è arrivato in doppia cifra, Candreva (anche dopo un duro confronto) è tornato a correre sulla fascia destra, buone cose le hanno fatto vedere i mediani in mezzo al campo.

Allora perché cambiare? Ranieri, signorilmente, ha ringraziato ma sa in cuor suo che la riconferma sarebbe stata meritata. La Sampdoria ripartirà con un nuovo progetto, il tecnico romano da una nuova panchina. In corsa o dall’inizio, chissà. Saranno valutate le scelte italiane, ma anche quelle estere. Perché il calcio ha una lingua universale per chi lo mastica da sempre.

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