Bernardeschi titolare con l’Italia: quando “sfiorò” la 10 della Juve

Bernardeschi potrebbe avere la sua grande occasione con il Galles: per Mancini e l’Italia è indispensabile, e i tifosi della Juve al suo arrivo…

Novanta minuti per tornare grande. É quanto potrebbe accadere a Federico Bernardeschi, che in Italia-Galles è fra gli indiziati per una maglia da titolare. É un pupillo di Mancini, che ne apprezza le qualità e la duttilità. Il Ct ha sfidato critica e stampa convocandolo dopo una stagione difficile con la Juve, che dal suo arrivo in poche partite ha visto davvero brillare la stella dell’ex viola. Fu lui infatti il mattatore nel match vinto contro l’Atletico Madrid, che sancì una delle rimonte più clamorose nell’intera storia della “Vecchia signora”.

Da quel momento in poi però non è più stato centrale nei progetti della Juve. Con Sarri ha trovato poco spazio e spesso fuori ruolo, e dall’avvento di Pirlo poco o nulla è cambiato. Le sue qualità però non si discutono, e proprio in maglia azzurra l’esterno offensivo ha messo in mostra spesso il suo repertorio, con tanto di critiche per gli stili di gioco diversi fra Mancini e gli allenatori che lo hanno guidato alla Juve. Potrebbe arrivare oggi l’occasione per smentire i detrattori e riprendersi una parte del tifo. Quello che al suo arrivo alla Continassa aveva un sogno. Tramontato immediatamente.

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Bernardeschi, 90 minuti per prendersi l’Italia e la Juve: cosa accadde al suo arrivo in bianconero

Era il 24 luglio del 2017. La Juve con una trattativa chiusa a 40 milioni di esborso prelevò Federico Bernardeschi dalla Fiorentina. Fu un tradimento per i viola, un colpaccio per i bianconeri. L’esterno di Carrara era infatti reduce da una stagione in cui riuscì a mettere a segno 11 reti in 31 presenze. Tante per un giovane che a 22 anni prometteva di diventare uno dei migliori esterni in Europa. Da quel momento in poi però l’ala bianconera in 4 stagioni in Serie A non è riuscita a ripetersi, e in più di 100 apparizioni non ha messo insieme lo stesso bottino realizzato in un solo campionato a Firenze.

Eppure il suo arrivo alla Juve fu festeggiato fra cori e striscioni. “La 10 non può stare senza padrone, benvenuto Fede, vincere è la nostra missione”, fu uno dei messaggi per il calciatore. Dopo una prima buona stagione però Bernardeschi è stato derubricato al ruolo di riserva, o di “quinto” come amano chiamare i tecnici quei laterali a tutta fascia che hanno anche compiti offensivi. Un equivoco tattico, che non ha aiutato l’ex viola a migliorare la sua esperienza in bianconero, con tanto di critiche ai suoi allenatori ed un elogio a Mancini. Oggi il Ct potrebbe riportarlo nel suo ruolo naturale e dargli l’opportunità di ritornare centrale per Allegri. Una missione vera, da non fallire. Per trovare finalmente la giusta dimensione e riprendersi il popolo bianconero.

 

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