3 luglio 1990, l’Italia si arrende a Maradona: il Mondiale svanisce ai rigori

Italia Argentina Maradona il 1990. Gli ingredienti per una storia fatta di emozione, pasisone e grandi delusioni.

L’Italia di Azeglio Vicini è una delle sorpese più gradevoli dell’intera competizione. E’ il 1990, in Italia di sono i Mondiali, e i ragazzi dell’ex tecnico dell’under 21, subentrato qualche anno prima ad Enzo Bearzot, danno spettacolo, vincono e convincono. Il torneo si gioca in casa nostra, le motivazioni girano a mille, uno dopo l’altro ogni avversario cade sotto i colpi di Schillaci e compagni. Il 3 luglio in semifinale incontriamo l’Argentina, a Napoli.

Il San Paolo è una bolgia, è diviso tra italiani, argentini, e napoletani che non riescono a rifar contro il loro idolo assoluto, Diego Armando Maradona. Il Napoli ha appena vino uno scudetto in Italia molto contestato e Diego come sempre è sulla bocca di tutti per le sue posizioni, gli atteggiamenti e qualsiasi altra cosa arrivi dal genio del calcio di Lanus. Quel giorno Italia e Argentina si giocano la finale del Mondiale, con gli ospiti pronti a ripetersi dopo i fasti di Messico ’86.

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3 luglio 1990, l’Italia si arrende a Maradona: l’Argentina mette fine alle notti magiche

Italia Argentina 90
Italia Argentina 90 (GettyImages)

L’Italia di Vicini arriva imbattuta alla semifinale contro l’Argentina, Walter Zenga non ha ancora vissuto la delusione del gol subito. Inoltre, è esplos la vena realizzativa di Totò Schillaci, quasi a sorpresa tra i convocati per la competizione. L’Italia passa in vantaggio, ovviamente con Schillaci, poi una gara dura, sofferta, con gli argentini ostinati nel tentatvo di trovare il pareggio. L’occasione arriva quando Zenga uscendo a vuoto dai pali su un cross dei sudamericani, offre a Caniggia l’occasione per il pareggio. Non bastano i supplementari, la finalista si deciderà ai rigori.

Gli azzurri arrivano al dischetto decisi a passare il turno, i primi calci di rigore confermano che la strada imbeccata è quella giusta, Baresi, Roberto Baggio e De Agostini vanno in gol dagli undici metri, altrettanto fanno gli argentini. Dal dischetto arriva Donadoni, Goycohea para. Maradona per gli argentini, Zenga chiaramente battuto. Ancora per gli azzurri, Aldo Serena, ancora Goycohea, l’Italia è fuori, le notti magiche italiane, resteranno un dolce ed indimenticabile sogno spezzato.

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