Fabio Quagliarella e la Samp: l’amore continua? (VIDEO)

Fabio Quagliarella, sarà la sua ultima stagione? Tutto dipenderà dall’andamento della Sampdoria in questo campionato.

Quagliarella saluta - Getty Images
Il capitano doriano giocherà solo un’altra stagione? Getty Images

Per Fabio Quagliarella la stagione 2021-22 potrebbe esser quella conclusiva della sua carriera. Un percorso straordinario quello dell’attaccante italiano, probabilmente fin troppo sottovalutato dalla critica durante la sua carriera.

Nessun attaccante italiano, al momento, ha i colpi di genio dell’attaccante napoletano che, nonostante l’età un po’ incombente, può ancora decidere – praticamente da solo – un incontro. Lo hanno sfruttato un po’ tutte le squadre, che con i gol di Fabio Quagliarella hanno saputo trarne tesoro.

In particolar modo, la qualità del centravanti è stata qualcosa di impressionante agli occhi dei tifosi, perché alcuni colpi di genio sono qualcosa di innato: o ce l’hai, o non ce l’hai.

È l’attaccante del futuro… visto tanto tempo fa. Ha esordito nel mondo professionistico più di vent’anni fa, da quando scalò le gerarchie del settore giovanile del Torino. Un talento che in molti non capirono inizialmente, proprio perché si voleva dare subito una collocazione tattica a un attaccante completo e libero da alchimie di zona.

Così, tante squadre e tanti gol. Poche esultanze… perché spesso contro le ex compagini ha tirato fuori il meglio di sé. Perché il calcio è anche questo.

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I gol come elisir di giovinezza

Quagliarella sotto la curva - Getty Images
Fabio Quagliarella celebrato dalla curva di Marassi – Getty Images

La collezione dei gol d’antologia ha una copertina dorata sotto la voce Fabio Quagliarella. Capace di infiammare le piazze, e sono state tante nel corso della sua carriera. In Serie B era stato leader di un Torino che poi dichiarò fallimento, poi andò ad Ascoli per un primo campionato di Serie A e fece tappa a Udine e alla Sampdoria, con gol fenomenali, colpi all’improvviso come schegge impazzite.

Un elemento importante che diventava un unicum nel calcio italiano. La tappa di Napoli fu il sogno interrotto troppo presto, per fattori extracalcistici.

La Juventus, invece, gli regalò tanti trofei. Indispensabile con Delneri, si ruppe all’epifania del 2011 e rientrò solo con Antonio Conte, non diventando un titolare ma un uomo dai gol pesanti. Come quello realizzato al Chelsea nel giorno del ritorno in Champions League, o altre perle disseminate dopo aver appreso qualcosa dall’ultimo Alessandro Del Piero.

Avrebbe meritato forse più affetto da una parte della tifoseria, sia alla Juventus che al Torino, dove per passare dalle stelle alle stalle negli umori dei tifosi basta anche una mezza parola.

Il ritorno alla Sampdoria è stato il prolungamento di una carriera importante, arricchita dal titolo di capocannoniere raggiunto con Marco Giampaolo, allenatore ritrovato dopo i tempi di Ascoli.

Il presente ora racconta di un Quagliarella che dovrebbe giocare un’ultima stagione. Fisico e voglia permettendo, potremmo veramente godere con speranza qualche ultimo sprazzo di genialità. E rimpiangeremmo ben presto un grande campione.

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