Max Allegri con il dilemma turnover: amarlo o rifiutarlo

Massimiliano Allegri e il turnover: quanta sagacia utilizzare nei cambi di formazione? La Juventus, negli anni, è diventata una squadra camaleontica.

Max Allegri di profilo - Getty Images
Massimiliano Allegri farà turnover esasperato come Pirlo e Sarri? Getty Images

Un tempo c’erano le filastrocche con le formazioni. Zoff, Cabrini, Gentile e Scirea, proseguendo sino agli altri sette dei tempi di Trapattoni. Ma anche quelle più recenti partendo da Buffon, Barzagli, Buffon e Chiellini per andare a tutti gli altri, spesso messi in campo da Massimiliano Allegri. Nel corso delle ultime stagioni il turnover è diventato praticamente il padrone della Juventus, anche solo per un cambio o due rispetto alla formazione precedente.

Un dato statistico che lascia riflettere, perché tra campionato, Coppa Italia e Champions League non c’è stata spesso continuità. Squadra che vince non si cambia? Non proprio, perché nelle ultime tre stagioni si sono avvicendati tre tecnici che hanno dato spazio a un turnover light, che ha lasciato un po’ di perplessità.

Con qualche differenza, perché Massimiliano Allegri era costretto in primavera a stravolgere i suoi sistemi, mentre Maurizio Sarri aveva una rosa – a suo dire – inadeguata e inallenabile. Andrea Pirlo, invece, ha un po’ fatto degli esperimenti, non è un caso che Danilo abbia giocato praticamente in cinque posizioni diverse. Se c’è un turnover, è pane della Juventus recentemente.

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Formazioni diverse, fortune alterne

Sarri a Torino - Getty Images
Maurizio Sarri aveva idee tattiche differenti rispetto agli altri tecnici della Juventus – Getty Images

Così andando ad analizzare i dati statistici, scopriamo come Massimiliano Allegri abbia utilizzato 48 formazioni diverse in 51 partite nella stagione 2018-19. Quella dell’eliminazione in Champions League contro l’Ajax, ma anche di uno scudetto conquistato con numeri comunque importanti. 41 volte fu presente Cristiano Ronaldo e il portiere Scszesny, 39 volte Bonucci, Pjanic e Matuidi. Quest’ultimo era un po’ l’elemento tattico di disturbo, quel mediano che spesso è rimpianto più del regista negli schieramenti bianconeri.

Maurizio Sarri, invece, cambiò 50 volte su 52, dando piena titolarità per 47 volte a Bonucci e per 46 a Ronaldo. Segno che non aveva voglia di cambiare, se non costretto, i suoi leader in campo, ma i risultati non furono all’altezza dei sogni della dirigenza.

Andrea Pirlo fece diversamente con un turnover sempre presente. 52 su 52, ogni formazione aveva almeno una variazione rispetto alla precedente. Con il già citato Danilo e Ronaldo ad avere il maggior numero di presenze, ovvero 41.

Da capire come Massimiliano Allegri utilizzerà il mini turnover o si affiderà a una rotazione quasi scientifica per i suoi uomini. Soprattutto sul versante difensivo, i meccanismi arriveranno successivamente, la Juventus nelle prime gare ha una tendenza molto più “generosa”.

Infine, da capire e valutare la formula offensiva. Perché ci sono gli uomini, c’è abbondanza sulle fasce, ma servirà ancora qualcosa soprattutto per le seconde linee. Perché nei match importanti bisognerà arrivarci più con l’abbondanza che non con l’acqua alla gola.

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