Faraoni dimentica Napoli-Verona: si ricomincia da zero

Davide Faraoni dimentica Napoli-Verona per concentrarsi sul nuovo campionato. Con Eusebio Di Francesco si cercherà di mantenere la categoria, e sarebbe un record dei tempi recenti.

Davide Faraoni capitano - Getty Images
Davide Faraoni confermato capitano del Verona, suo ultimo gol in A al “San Paolo” contro il Napoli – Getty Images

C’è un gol che è entrato nella storia per il Napoli, il Verona e per chi lo ha realizzato. Un gol all’inglese, perché nessuno avrebbe scommesso mai sul pareggio degli scaligeri al San Paolo nell’ultima giornata di campionato. Davide Faraoni segnò il suo quarto gol in campionato contro i partenopei, vietando loro l’accesso in Champions League e dando poi il via alla rivoluzione di ADL in panchina.

Non che la Coppa Campioni e il suo accesso avrebbero salvato più di tanto Gennaro Gattuso, ma il Napoli concluse al peggio una stagione particolare. Il Verona, in quel caso, fece la sua figura da professionista, dando anche un senso al finale di stagione. Gli scaligeri, guidati da Ivan Juric in panchina, avevano avuto un pesante calo finale, forse qualcuno pensava già al mercato.

Non Davide Faraoni che di quella squadra era ed è il capitano, per dimostrare come quel Verona non faceva comunque regali. Uscita senza gli applausi dal campo, ricevette quelli della sportività da tutta Italia. Un episodio che ancora oggi fa discutere, ma quel Napoli-Verona può essere archiviato ormai.

Il capitano per un piccolo record

Faraoni al tiro - Getty Images
L’esperienza del difensore per centrare un obiettivo spesso sfuggito – Getty Images

La stagione ormai alle porte è la terza consecutiva del Verona in Serie A. Mai negli ultimi trent’anni, però, la squadra veneta si è salvata per tre volte di fila. È dato che Davide Faraoni ha bene in mente, proprio perché la piazza ormai pretende continuità. Dopo un continuo sali e scendi negli anni Novanta, il Verona disputò dal 1999-2000 al 2001-02 la massima serie allenata da Cesare Prandelli, Attilio Perotti e Alberto Malesani. Quest’ultimo fu il tecnico della retrocessione, maturata incredibilmente con una squadra che poi, presa singolarmente, avrebbe fatto carriera diversamente.

Nemmeno ad Andrea Mandorlini riuscì l’impresa con Luca Toni in squadra, che fu anche capocannoniere. Erano i primi tempi di Jorginho, Iturbe e di grandi vecchi come Marquez e Saviola. Dal 2013-14 al 2015-16 e poi di nuovo in Serie B, una parentesi con Fabio Pecchia e ancora la cadetteria sino ai tempi odierni.

Due salvezze con Ivan Juric ora la panchina per Eusebio Di Francesco, che ha cambiato qualcosa dal punto di vista tattico. La terza salvezza di fila sarebbe un’impresa, Davide Faraoni è stabile sulla destra ma con moduli diversi.

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Giocherà in un centrocampo a quattro, l’intenzione iniziale sarà di partire con il 3-4-3, mentre potrebbe poi retrocedere sulla linea dei difensori in caso di 4-3-3. Da capitano, quindi, sogna il meglio per gli scaligeri, che dovranno ora iniziare un nuovo ciclo senza lasciarsi prendere dal sopravvento.

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