Maglia numero 9: anche Cagliari vittima di sortilegio?

La maglia numero 9 del Cagliari è ora indossata da Keita Balde. In passato ha cambiato spesso padrone, spesso con esiti non proprio incoraggianti.

Keita Balde gol - Getty Images
Keita Balde con la maglia numero 9 del Cagliari ha segnato contro la sua ex Lazio – Getty Images

Un po’ come avviene al Milan, i tifosi del Cagliari guardano il destino della maglia numero 9. Un numero di eccellenza nel Casteddu ai tempi del bianco e nero, meno fortunato tutto sommato guardando all’ultima decade. Perché i gol sono arrivati da chi indossava la 10 come Joao Pedro, dalla 22 di Borriello, ma… pochi da chi ha il numero del centravanti per eccellenza.

Si parte nella carrellata dei protagonisti con la maglia numero 9 del Cagliari da Larrivey, in assoluto il preferito dall’allora presidente Cellino. E qui si potrebbero aprire infiniti dibattiti dei tifosi, soprattutto perché l’argentino fu protagonista in una gara disastrosa: il Napoli rifilò sei gol ai rossoblù, lui ne segnò invece tre ai partenopei. Da allora, una sorta una magia resta intorno a Larrivey, che andò via un po’ tra i rimpianti e un po’ anche tra gli sberleffi.

La numero 9 fu successivamente utilizzata da Marco Sau, che bomber non era e con quella maglia segnò sei gol in 30 presenze, uno in meno proprio rispetto a Larrivey con lo stesso numero di partite giocato.

La banda del gol mancato

Simeone contro Milan - Getty Images
Prima di Keita, numero da centravanti per Simeone – Getty Images

L’elemento che più ha fatto “disperare” in campo i tifosi con la maglia numero 9 del Cagliari è stato Longo. Che addirittura era stato definito come il “nuovo Riva”, ma qui i pronostici furono totalmente errati. In 27 gare non segnò nemmeno una rete in campionato, divenne il bersaglio delle critiche spesso e volentieri.

Melchiorri, invece, fece meglio, soprattutto in Serie B il suo contributo fu decisivo. 37 presenze e 11 reti, un onesto cammino che portò comunque l’attaccante a esser ben voluto dalla tifoseria.

Fece di meno Giannetti, che di presenze ne accumulò solamente otto, stesso destino di Paloschi. Con una differenza sostanziale, Giannetti non era un centravanti classico. Paloschi, invece, arrivò in prestito dalla Spal con ben altre credenziali e con attese diverse, poteva davvero maturare in Sardegna… ora si ritrova a Siena, in Serie C.

Con la maglia numero 9 come non dimenticare Cerri, protagonista nel 4-3 di Cagliari-Parma quasi entrato nella leggenda. Per lui 26 presenze e 4 reti con la maglia sarda. Recente, invece, l’avventura di Simeone con 34 presenze e 6 reti da “bomber” per eccellenza.

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Ora il numero del centravanti per eccellenza è sulle spalle di Keita Balde. Mettesse a posto… la caveza in campo, sarebbe un giocatore incredibile per mezzi tecnici e atletici. Ma la discontinuità del passato chissà se l’ha fatto maturare in maniera definitiva: non bastano colpi estemporanei, quanto l’abilità di diventare continuo e decisivo lungo tutto l’arco di un campionato.

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