Crescono i paragoni tra Claudio Marchisio e Manuel Locatelli nella Juventus. Qualche punto in comune, ma anche una diversità da notare nel centrocampo bianconero.
L’arrivo di Manuel Locatelli alla Juventus ha scatenato un curioso dibattito nei tifosi della Juventus. Che hanno atteso il centrocampista della Nazionale per due mesi, ben sapendo come su di lui saranno poggiate le speranze per la mediana del futuro. Un po’ come quanto avvenne con Claudio Marchisio, uno degli idoli bianconeri ancora oggi ricordato con affetto.
Stesso ruolo, quasi le stesse caratteristiche, la capacità di avere la Juventus nel dna. Partono con questi punti d’appoggio nell’interpretazione dei tifosi, che rivedono Marchisio in Locatelli per le movenze in campo. In effetti nelle prime gare giocate, l’ex centrocampista del Sassuolo è sembrato anche in bianconero un centrocampista completo.
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Una sorta di “Principino” acquisito, che riesce a esser bravo nella fase di interdizione così come in quella più prettamente offensiva. Così come Marchisio, quindi, è un elemento prezioso in due fasi di gioco, diventando utile per i meccanismi della squadra. L’intelligenza tattica è un punto in comune con l’ex centrocampista vissuto quasi sempre in bianconero, se togliamo l’esperienza con Empoli e Zenit a inizio e fine carriera.
Il centrocampo nei piedi giusti
Quella di Manuel Locatelli, si presume, sarà un’esperienza bianconera abbastanza duratura. Preso in prestito per due anni con riscatto obbligatorio a circa 35 milioni di euro, è un investimento importante per la Juventus. Che dovrà costruirgli anche un centrocampo futuro su misura e capire anche di risolvere qualche equivoco tattico.
L’ex play del Sassuolo è pronto a far bene nel club che tifava da piccolo, la foto che lo ritrae con la maglia celebrativa dello scudetto 2003 ne è l’esempio. Così come quel bianconero entrato di straforo nella sua serata di gloria al Milan, ripetuta nei frame all’infinito ma che rischiava anche di fargli montare la testa eccessivamente.
Rispetto a Marchisio, Manuel Locatelli ha la capacità di essere forse più incisivo in Nazionale ma meno bravo quando c’è da attendere l’avversario ben schierato. Marchisio in questo era migliore, perché sapeva dosare maggiormente il pressing sulla squadra avversaria quando avanzava a falcate improvvise oppure nei ritmi lenti.
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La crescita dell’ex numero 8 bianconero fu abbastanza forzata. Era un primavera ai tempi di Calciopoli, si ritrovò titolare in Serie B per mancanza di alternative in mezzo. Il prestito ad Empoli, nonostante la retrocessione, fu formativo, così come le difficoltà nella Juve di Gigi Delneri… lui era addirittura collocato da esterno sinistro. La rinascita poi con Antonio Conte, ma le fragilità fisiche ne hanno frenato una carriera che poteva proseguire ancora oggi. Qualche rimpianto è dovuto, una mediana Locatelli-Marchisio sarebbe stata la migliore per i tifosi bianconeri.
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