“Volevo picchiare Luis Suarez, per lui ero scarso”: il curioso retroscena

“Lo volevo picchiare, un giorno ho perso il controllo”: l’ex compagno di Luis Suarez racconta il curioso retroscena. 

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Luis Suarez, il compagno svela il retroscena sul “cattivo” dell’Atletico (Getty Images)

Luis Suarez non è mai stato un calciatore semplice da gestire. Di sicuro per gli avversari, ai quali ha dato battaglia anche senza esclusione di colpi, come nel caso del morso a Chiellini. Un attaccante che non ama perdere, che soffre stare lontano dalla porta, e che nello spogliatoio è considerato un leader che ama lavorare e non tollera mancanze di rispetto da parte dei compagni.

Fra i tanti retroscena della sua carriera, ne arriva uno raccontato da un ex compagno. E svela in pieno il modo di lavorare della punta ora all’Atletico Madrid. Ai tempi del Liverpool, che lo lanciò con successo nel calcio che conta, un centrocampista stava per picchiarlo, stanco dei continui richiami e degli atteggiamenti del “Pistolero”, che voleva sempre di più dai compagni di squadra.

“Suarez mi riteneva troppo scarso per il Liverpool”: il retroscena e il racconto dell’ex compagno

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Henderson, bandiera del Liverpool, svela il curioso retroscena su Suarez (Getty Images)

Jordan Henderson è l’anima del Liverpool. Un calciatore che in campo onora la maglia e che da 10 anni non è mai uscito dalle rotazioni di tutti i tecnici che ha avuto. Il tutto grazie all’attaccamento ai Reds, e alla capacità di stringere i denti in campo. Per Luis Suarez però questo non bastava, e arriva il racconto del centrocampista a svelare un curioso retroscena.

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“Quando sono arrivato al Liverpool aveva alcuni atteggiamenti che non mi piacevano – ha raccontato – anche perché io davo sempre il massimo. Faceva cose strane e credeva che io non fossi abbastanza bravo. Alzava le braccia ogni volta che toccavo il pallone come a voler dire che non ero capace”. Poi il chiarimento, che ha rischiato di far scattare scintille pesanti fra due calciatori dal carattere duro. “Un giorno sono esploso – prosegue Henderson – lo ho fatto per tre volte e lo avrei picchiato. Ero pronto ad ucciderlo. Dopo quell’episodio però le cose sono cambiate. Gli ho servito un assist e da quel momento abbiamo avuto un ottimo rapporto”. Due tipi non facili, che poi hanno trovato il modo di lavorare insieme regalando successi ai Reds.

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