La storia del Pallone d’Oro non è fatta solo di Messi e Ronaldo: ecco i vincitori che non sono riusciti a confermarsi.
Vincere un Pallone d’Oro è un’impresa. Vuol dire essere il giocatore più forte al mondo, almeno per una stagione. Spesso il premio di France Football è stato però accompagnato da polemiche, essendo i criteri di assegnazione del tutto arbitrari. E a volte le polemiche sono state confermate dai fatti. Non tutti infatti sono Leo Messi o Cristiano Ronaldo.
Fare il bis del premio individuale più importante nella storia del calcio è complicato. Ma spesso anche solo confermarsi ad altissimi livelli dopo aver raggiunto l’acme della propria carriera è molto difficile. Esempio molto famoso di calciatori che hanno vinto il Pallone d’Oro per poi fare flop è Michael Owen.
L’ex Wonder Boy del Liverpool fu uno dei più promettenti centravanti della storia del calcio inglese. Capocannoniere della Premier per due stagioni consecutive tra il 1997 e il 1999, vinse la il riconoscimento di France Football, consacrazione definitiva della sua carriera. Dopo quel successo, riuscì a ripetersi con i Reds per un paio di stagioni, ma dopo il trasferimento al Real Madrid nel 2004, a soli 25 anni, la sua carriera intraprese una parabola discendente clamorosa.
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Se con la maglia dei Blancos non riuscì a confermarsi, tornato in Premier con le maglie del Newcastle e del Manchester United fallì definitivamente, per arrivare a un mesto ritiro nel 2013 dopo aver collezionato otto presenze con lo Stoke. Ma la vicenda di Owen non è l’unica nella storia del calcio. Anzi, sono diversi i calciatori che dopo il Pallone d’Oro non sono riusciti a confermarsi leggende di questo sport. E uno ha giocato anche in Italia a lungo…
Pallone d’Oro flop: gli altri campioni declinati
Ripercorrendo la storia del Pallone d’Oro, senza andare troppo indietro nel tempo, di calciatori ‘flop’ ne troviamo diversi. Ad esempio Ihor Bjelanov, uno dei più importanti calciatori sovietici degli anni Ottanta. Tra il 1985 e il 1989 fece la storia della Dinamo Kiev, vincendo tantissimo in patria e conquistando anche la Coppa delle Coppe nel 1986 con tanto di titolo di capocannoniere con 5 reti.
Vinse proprio in quell’anno il Pallone d’Oro, superando la concorrenza di campioni come Gary Lineker ed Emilio Butragueno. E le polemiche ovviamente non mancarono, anche in patria, dove molti avrebbero preferito che a vincerlo fosse Zavarov. Ad ogni modo, dopo quel successo, complice qualche infortunio, la sua carriera andò a calare vertiginosamente, e venne chiusa negli anni Novanta in squadre di minor prestigio del calcio europeo.
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In questa categoria potrebbe rientrare anche Matthias Sammer, grande campione, tra le altre, di Inter e Borussia Dortmund, vincitore di un Europeo con la Germania nel 1996. Proprio quell’anno conquistò il Pallone d’Oro, diventando uno dei pochi difensori a riuscire nell’impresa. Un successo che arrivò all’apice della sua carriera, ma con tanti anni di lotte già alle spalle. Non a caso, nonostante avesse appena 30 anni, dalla stagione successiva iniziò un declino rapidissimo, che lo portò a un precoce ritiro nel 1998.
Infine, possiamo chiudere questa carrellata di flop con un super-campione, forse il calciatore ucraino più forte e famoso di tutti i tempi: Andriy Shevchenko. Vincitore di tutto con il Milan, venne premiato a livello europeo nel 2004 e si mantenne ad altissimi livelli fino al 2006. Al termine di quella stagione si trasferì però al Chelsea, e da lì la sua carriera, di fatto, finì, senza rivitalizzarsi nemmeno nella triste stagione 2008-09, anno del suo ritorno al Milan per il definitivo canto del cigno. Chiuse la carriera con un triennio a casa, alla Dinamo Kiev, ritrovando nel campionato ucraino lo smalto di un tempo, ma solo in parte.