Newcastle, la proprietà araba avvisa i tifosi: “Basta così”

I tifosi del Newcastle hanno preso con entusiasmo l’arrivo della nuova proprietà araba, forse anche troppo: primi screzi tra società e fan.

Newcastle tifosi
Un tifoso del Newcastle (fonte foto GettyImages)

La luna di miele è già finita tra il Newcastle e la nuova proprietà araba? Forse no, anche se qualcosa sta cambiando negli ultimi giorni. L’entusiasmo che ha travolto la tifoseria dei Magpies è stato straordinario. Tutti i sostenitori bianconeri, senza interessarsi alle questioni etiche dell’arrivo di un fondo sovrano come quello arabo nel calcio inglese, hanno manifestato un’euforia clamorosa.

Sognare in grande non è più un problema per il glorioso club di Newcastle, per tanti anni rimasto ai margini del calcio che conta in Premier. Tra nomi di top coach (su tutti il nostro Antonio Conte) e voci su possibili acquisti di top player già a gennaio, è lecito per il pubblico essere già grato ai nuovi proprietario del fondo Pif.

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Una gratitudine estrema manifestata in maniera colorita. Nelle ultime settimane sugli spalti sono infatti apparsi improvvisamente tifosi con in testa la kefiah e vestiti con il dishdasha, capi d’abbigliamento tradizionali nella cultura araba e più in generale del Medio Oriente. Un eccesso di folklore che non è stato accolto con grande gioia dalla nuova proprietà, che ha reagito in maniera perentoria.

Newcastle, la società sbotta con i tifosi: “Niente abiti arabi”

presidente Newcastle
Il presidente del Newcastle (fonte foto GettyImages)

La società di Yasir Al-Rumayyan ha pubblicato un comunicato ufficiale per cercare di far calmare i tifosi. Non perché qualcuno si sia offeso, hanno chiarito i dirigenti di origine araba. Ma per evitare che questo modo di abbigliarsi possa essere interpretato come “culturalmente inappropriato“.

Un modo per censurare la libertà dei tifosi? No, almeno non nelle intenzioni. Nel comunicato il club sottolinea che i tifosi, come sempre, sono incoraggiati a indossare qualunque cosa ritengano importante per la propria cultura o religione. Ma in questo momento è meglio evitare di dare adito a polemiche ‘appropriandosi’ di un abbigliamento che non appartenente alla propria cultura.

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Insomma, prima ancora di farsi amare per quanto fatto sul mercato, i nuovi proprietari stanno cercando di riscrivere le regole del club. Va bene l’entusiasmo, ma bisogna mantenere un minimo di contegno, cercando di concentrarsi invece su ciò che di bello avverrà sul campo. Come verrà accolto questo appello tra i tifosi? Lo scopriremo alla prossima partita a St. James Park.

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