Xavi ha già imposto al Barcellona un ritorno al passato: sono 10 le regole dettate dal nuovo allenatore, che vuole rilanciare il club.
Xavi vuole sradicare il male dalla radice. Comportamenti, alimentazione, allenamenti. Ogni aspetto della vita dei tesserati. Tutti, non solo i calciatori, perché dietro alla frase di Laporta, che avrebbe voluto riportarlo in Spagna già prima, si nasconde un ritorno al passato. Quell’epoca in cui grazie alle geometrie del calciatore, una squadra imbottita di talento faceva incetta di vittorie e trofei.
Svelate quindi le regole che l’ex centrocampista avrebbe imposto alla squadra. Alcune drastiche, altre più semplici. Poco importa però, perché i blaugrana cambiano volto, e il nuovo allenatore ha tutta l’aria di essere tornato per rivoluzionare il volto di un gruppo che con Koeman proprio non funzionava.
Xavi e le 10 regole: il Barcellona pronto ad un cambio radicale
Si parte quindi con un orario preciso di arrivo al centro. Agli allenamenti bisognerà essere presenti già alle 9.30, mentre l’arrivo per lo staff è programmato è previsto già due ore prima per fare il punto della situazione. La terza regola si lega alle prime due. Chiunque sarà in ritardo pagherà multe salatissime al club. A pranzo invece si mangia solo nella sala comune del club e anche i falli duri in allenamento saranno puniti con pesanti ammende.
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In prossimità delle partite non si potrà fare ritorno a casa dopo la mezzanotte, e i titolari saranno scelti solo in base a quanto fatto in allenamento, senza guardare in faccia al nome o alla storia del calciatore. Le ultime 3 entrano ancora più nella sfera privata del calciatori. Le attività potenzialmente rischiose sono vietate, così come i troppi viaggi privati. Infine i calciatori saranno i primi responsabili dell’immagine del Barcellona. No ai comportamenti che fanno rumore, incoraggiare la squadra e interagire con i tifosi. Xavi è pronto a rivoluzionare il Barcellona, deciso ad allontanare chi non rispetta il decalogo del nuovo allenatore.