Troppi soldi ai procuratori, è la legge del mercato o serve un intervento della Fifa? Gli operatori di mercato prendono sempre più piede nelle trattative più importanti.
C’è ormai dello scettiscismo evidente intorno alla categoria dei procuratori, non su tutti ma sicuramente su quelli che incassano laute commissioni sui trasferimenti dei loro assistiti. Che ormai stanno diventando sempre più asettici e incapaci di imporre la loro volontà, capendo solo i meccanismi del denaro.
Giudizio troppo duro? Insomma, considerando come ormai ogni calciatore punti ormai a svincolarsi a parametro zero per intascare più soldi di contratto, un avanzamento di carriera, la piena libertà nei diritti pubblicitari e molto altro ancora. In quest’ultima categoria si inseriscono i procuratori, bravi come pochi a incamerare un sacco di soldi.
Perché molti trasferimenti ormai hanno una sorta di premio per i procuratori, e non si tratta nemmeno di due lire. Nel caso dei calciatori più importanti – se portati a regime di svincolo – i manager intascano anche dai dieci ai venti milioni di euro, praticamente un’intera fortuna per una sola operazione. Qualcosa che non si registra, probabilmente, in nessun’altra categoria al mondo (forse nemmeno per le acquisizioni delle banche), proprio perché non c’è una regolamentazione in materia a far lenire queste operazioni. Lecite, per carità, ma che diventano sempre più uno schiaffo alla miseria.
Il fronte dei perplessi
Sicuramente il tema dei procuratori negli anni è mutato. Da quanto avvenuto in Italia quando… i padri potevano trattare con i figli, è successo un po’ di tutto e l’agente non è di certo quello romantico dei primi tempi. Non è nemmeno un legale o un esperto in materia di diritto, anzi. In alcuni casi diventa un fratello o la consorte: l’Inter a un certo momento si è ritrovata a trattare il rinnovo di Mauro Icardi con Wanda Nara, e la cosa ha assunto dei contorni decisamente assurdi.
Così come tra i procuratori ormai ci sono delle star, che governano un po’ talenti in tutto il mondo, prelevandoli anche quando compiono il 15° anno di età e se ne intravedono un potenziale per il futuro. Le agenzie e i singoli procuratori ormai sono in continuo reclutamento, vedendo per il futuro laute commissioni.
Come ribadito anche da Gianfranco Teotino, uno dei pochi giornalisti a seguire una sua logica sul tema, i soldi dei procuratori nel mondo del calcio rimangono … a loro stessi. Non restano nel mondo del calcio, giusti o sbagliati che siano gli investimenti. Non servono per salvare i bilanci delle squadre, anzi.
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Magari il trasferimento di un calciatore nel prossimo giugno a parametro zero, servirà all’agente per comprare l’ottava villa nel mondo, un atollo intorno alle Maldive, oppure per investire su altre attività di certo non calcistiche. Alla Fifa ora il compito di trovare una soluzione: ne avrà davvero voglia?