I procuratori più influenti del calcio: Raiola è terzo, e gli altri due?

Su Forbes è uscita la classifica dei procuratori sportivi più influenti al mondo. Nei primi cinque posti ci sono tre agenti che si occupano di calcio, tra cui Mino Raiola.

Attorno allo sport c’è un giro di soldi che vale miliardi, e non è certo un segreto. Secondo Forbes, solo nel 2020 per i contratti degli atleti si sono spesi 41 miliardi di dollari. Di questa cifra, 1,9 miliardi sono stati i guadagni dei procuratori sportivi con commissioni anche da 500 milioni per un singolo contratto.

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I tre angeli custodi dei calciatori

Jorge Mendes
Jorge Mendes (Getty Imanges)

Jonathan Barnett: da poco ha venduto la sua società Stellar Group per crearne una nuova dal nome Icm Stellar Sports. Nel 2020 ha chiuso contratti da 1,42 miliardi di dollari guadagnando 145,3 milioni in commissioni.

Nella sua bacheca: Szczesny, Bale, e Saul Niguez. Nel 2006 è stato sospeso dalla Fifa per aver organizzato un incontro segreto tra Ashley Cole e il Chelsea, ma poi si è ripreso e nel 2019 era già in cima alla lista Forbes.

Jorge Mendes: la sua stagione si è chiusa con 104 milioni di dollari incassati. Ha vinto per dieci volte il premio di “Miglior agente dell’anno” di Global Soccer.

Tra calciatori che segue Mandes anche James Rodriguez, Bernardo Silva, João Cancelo. L’affare di Cristiano Ronaldo dal Real Madrid alla Juventus del 2018 è ancora il colpo di mercato più costoso del calcio italiano: la sua commissione è stata di 12 milioni.

Mino Raiola: in tasca dispone di Donnarumma, Ibrahimovic e Verratti. Quinto nella classifica di procuratori più influenti del 2020 di Forbes. Il procuratore italiano ha fatturato 84 milioni di dollari, che al cambio attuale fanno 66 milioni di euro.

In passato ha gestito giocatori come Nedved, Bergkamp e Robinho, mentre Zlatan è un suo pupillo dal 2004. A soli 20 anni aveva già una società per lo scambio di atleti; nel 2016 è stato eletto Miglior agente dell’anno, l’unico ad aver interrotto la striscia positiva di Mendes, vincitore di indiscusso del premio nell’ultimo decennio.

Celebre il più grande rimpianto di Raiola «Ho sbagliato sport, dovevo fare il procuratore dei politici!».

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