L’Europa diventa uno zoo: quella “strana abitudine” dei club

I simboli del calcio sono spesso dovuti a una tradizione antica. Le araldiche e i  modi di definire un club sono sorti in passato, tante le curiosità sparse in giro per l’Europa.

Sarri e Aquila - foto LaPresse
Tra i simboli del calcio, svetta l’aquila della Lazio – foto LaPresse

Come definire una squadra di calcio? Spesso anche con soprannomi dovuti dai simboli dei loghi o da un passaparola cresciuto nel corso del tempo. Molte terminologie sono dovute dai disegni del Guerin Sportivo, che aveva dato per ogni squadra un simbolo particolare, legandolo spesso a un animale.

Che – spesso e volentieri – si legava proprio all’araldica del club, per rafforzare meglio i simboli che ne rappresentavano in molti casi lo stemma cittadino.

Non sempre però si seguì questa tradizione, l’esempio più classico è stato quello della Juventus. Lo stemma della città torinese non menziona zebre, animale spesso associato proprio alla squadra degli Agnelli. Il toro stilizzato rientrò… poi nel simbolo del club nell’estate del 2004, alla rivisitazione del logo e rimase prima dell’americanizzazione, con due simboli iniziali sull’onta dei club di baseball.

Molte le analogie e i simboli intrecciati per le squadre di calcio, dal biscione alle rondinelle, andando per altri animali addirittura rari che vengono associati ai club.

Tutti animali spesso nobili o comunque indicativi per la forza, non è un caso che nessuna squadra si sia legata a una pantegana o a un maiale.

L’esempio dall’estero

Hennes VIII - foto screesnhot video Youtube Bundesliga
hennes VIII star del Colonia – Foto Screenshot Youtube Bundesliga

In realtà, il “buon gusto” italiano sui simboli da legare intorno al calcio non è stato seguito all’estero. Dove può accadere di tutto, anche inserire il famigerato maiale come la star di qualche squadra di soccer, in America dai college al pallone tutto è davvero possibile.

In effetti, proprio dall’estero sono aumentate alcune mode legate proprio agli animali. Non è solo la Lazio ad avere uccelli che svolazzano intorno al campo, in passato hanno fatto sfilare polli a bordo pista (rimanendo ai volatili), delle tortorelle nonché altri pennuti dalla corporatura decisamente più massiccia.

In Germania, però, la star è un… caprone. Il simbolo del Colonia ha preso forma in maniera abbastanza simpatica, diventando un vero e proprio cultore dei campi della Bundesliga. Il Colonia fu fondato nel 1948 e, dopo due anni, ricevette in omaggio da un circo itinerante un bell’esemplare di caprone.

Piacque talmente tanto al club che lo inserì nel logo ufficiale, insieme alle torri della chiesa cattedrale. Il caprone ebbe varie vicende, Hennes incominciò a diventare I, II, III… mentre i successi cominciavano ad arrivare con tre scudetti e quattro coppe di Germania, allora non unificata.

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Ai giorni nostri ci fu molta commozione per la scomparsa di Hennes VIII, che andò in pensione nel 2019 e lasciò il posto a Hennes IX, ma fu salutato dall’affetto dei tifosi all’annuncio della sua dipartita.

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