La Samp si gode Keita: alti e bassi di una carriera ricca di curiosità

Keita Baldè è il simbolo della Samp di Ranieri, che si gode un attaccante finalmente rinato. Tante sono le curiosità di una carriera ricca di alti e bassi, condizionata da alcuni cubetti di ghiaccio.

Una carriera ricca di curiosità quella di Keita Baldè, partito dal Barcellona e ora decisivo  con la maglia della Sampdoria. La rete di ieri alla Fiorentina è la seconda consecutiva, la quinta con la maglia blucerchiata. Il suo arrivo a Genova non fu accolto con troppo entusiasmo, ma le qualità dell’attaccante ex Lazio non si discutono, e si stanno traducendo in reti pesanti. La sua carriera è ricca di alti e bassi, iniziati proprio con i blaugrana.

Fu scelto per il settore giovanile, in cui era uno dei gioielli ed era paragonato ai migliori calciatori della storia del club. La sua esperienza finì però in un torneo giovanile, in cui goliardicamente mise dei cubetti di ghiaccio nel letto di un compagno. Fu espulso dalla manifestazione e mandato in prestito al Cornellà. Con la sua nuova squadra arriva la prima rivincita e i gol a ripetizione, e al suo ritorno al Barca la richiesta di essere ceduto.

Arriva quindi la chiamata della Lazio, un anno al settore giovanile e la prima occasione in Serie A. La prima delle sue quattro stagioni si chiude con 5 reti, e nell’ultima arriva il salto di qualità con 16 centri in 31 gare, poche delle quali iniziate da titolare. Nel derby con la Roma del 2014, Keita diventa il calciatore più giovane del club a partire dal primo minuto in Serie A, e la sua crescita vale a Lotito una cessione da 25 milioni di euro al Monaco.

In quella trattativa fu curiosa clausola che permise al Cornellà di avvalersi di una percentuale sulla cifra del trasferimento, cercata da un club rapito dalla qualità dell’attaccante. Al Monaco la prima conferenza stampa fa subito intuire il carattere del calciatore, che chiese alla stampa di non paragonarlo a Mbappe. Una frase discussa, per un calciatore forse poco costante, ma dalle indubbie qualità.

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Keita si riprende la Serie A: dalle critiche alla Samp ad una rendimento da top

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Keita esulta baciando il pallone dopo il gol all’Inter (Getty Images)

Il passaggio di Keita all’Inter fece discutere per la cifra investita dai nerazzurri, in un legame con l’attaccante che non è mai decollato. La stessa cosa è avvenuta al suo ritorno in Italia in maglia blucerchiata. Una parte dei tifosi e di addetti ai lavori non gradiscono le cifre per l’ingaggio di un calciatore che non arrivava da esperienze brillanti. Incide molto sulle critiche il carattere del calciatore, espulso in una delle prime apparizioni, solo dopo aver segnato.

La risposta di Keita Baldè arriva però in campo. In undici presenze l’ex Barca ha messo insieme 5 reti e un assist.  Gol tutti pesanti per Ranieri, che non lo toglie più dal suo undici iniziale. Un rendimento ancora più importante se si considera che l’attaccante in Serie A ha una media di un gol ogni 117 minuti giocati. Quasi uno a partita. E’ l’uomo in grado di far ripartire la squadra e di finalizzare, ma anche capace di far parlare molto dopo le reti.

Contro l’Inter segnò alla sua ex squadra mettendo la palla sotto la maglia della Sampdoria prima di baciarla. Contro il Parma mise la mano all’orecchio, rispondendo che non era una polemica personale ma un modo per allontanare le critiche piovute addosso alla squadra. “Non ho gradito le parole sulla Sampdoria. Non è una critica la mia, ma un modo per difendere il gruppo da una serie di chiacchiere che sono piaciute poco”. Forte in campo e mai banale fuori. Keita Baldè può diventare l’uomo chiave di una Samp che non può fare più a meno di lui.

 

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