Inter-Genoa, incrocio del destino: come nacque la squadra del triplete

Inter-Genoa è un incontro speciale che riporta alla mente tanti incroci di mercato, tra cui quelli decisivi per il triplete

Il campionato dell’Inter sta andando alla grande, con la vittoria nel derby per 3-0 nell’ultima giornata, ed il +4 proprio sui cugini milanisti. Adesso, per Conte e la sua squadra, a San Siro arriva l’altra formazione più in forma delle ultime giornate, il Genoa di Ballardini.

Vedendo il grande torneo dell’Inter, la prossima partita coi genoani non può non portare alla mente il grande scambio del 2009 tra i due club, decisivo per il triplete. Infatti, all’Inter andarono Milito e Thiago Motta, mentre al Genoa Acquafresca, Bonucci, Fatic, Meggiorini e Bolzoni.

Tranne la perdita di Bonucci, diventato poi fondamentale nella Juventus, l’Inter ci ha visto veramente lungo. Gli altri giocatori scambiati, infatti, non hanno mai reso, e col tempo sono usciti dal giro del grande calcio.

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Inter, il mercato la fa grande: top per Conte come per Mou

conte mourinho
Antonio Conte allenatore Inter (Getty Images)

Il mercato sancì la storica stagione nerazzurra 2009/2010, con il triplete conquistato vincendo Coppa Italia, Serie A e Champions League. Gli scambi, secondo Robert Acquafresca, attaccante esploso nel Cagliari, ma che non ha saputo poi ripetersi, hanno permesso all’Inter di puntare su giocatori fatti e finiti, non sui giovani.

Conte, così come Mourinho, ha chiesto ed ottenuto grandi giocatori per portare la sua squadra al successo, soprattutto Lukaku, costato più di 80 milioni, ma che ovviamente li vale tutti.

Il tecnico salentino, ha inoltre riportato un’identità alla squadra, proseguendo e migliorando il lavoro di Spalletti, così come fece Mourinho con il lavoro di Mancini. Inoltre, se il tecnico portoghese aveva Eto’o che correva su tutta la fascia, Conte ha Hakimi, e ora sta ritrovando Perisic.

L’Inter di adesso, però, ha fallito per tre anni di fila l’approdo agli ottavi di Champions, di cui due con Conte. Quindi, per rimanere al top in campionato, bisogna anche migliorare in Europa, per non essere solo un fulmine a ciel sereno dopo nove anni di scudetti bianconeri, dando sempre un occhio alla situazione societaria.

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