Dal corto muso al Gabbione: le 5 migliori conferenze di Allegri – VIDEO

La Juve di Pirlo è un progetto che rischia di terminare in largo anticipo e in pole per la sostituzione ci sono Simone Inzaghi e Allegri: le 5 migliori conferenze del toscano.

In casa Juventus dipende tutto dal finale. Come nei più grandi libri gialli, in cui ci sono tanti indiziati, e tutti sono nel mirino. Pirlo attende di conoscere quale sia la soluzione, ma intanto rischia seriamente di essere travolto dalla forte voglia di cambiamento della famiglia Agnelli. Al club non piacciono i gialli, perché i dubbi alla Continassa alimentano i problemi, e il finale in casa bianconera è solo uno: vincere, o quantomeno lottare fino all’ultima partita per essere primi. Dopo lo scialbo pari nel derby però il capitolo scudetto è definitivamente chiuso, e c’è da correre e in fretta per guadagnarsi la qualificazione alla Champions. Le bocche cucite da parte della proprietà annunciano una tempesta, che oltre ad una rifondazione tecnica nella squadra, potrebbe chiudere le porte a Pirlo prima del termine della stagione.

Il rinnovo di Simone Inzaghi che non arriva alimenta gli indizi, ma i tifosi hanno un solo sogno, ed è Max Allegri. E’ fra i più vincenti della storia bianconera, e poco importa se il suo calcio non sia spumeggiante, perché la storia dei bianconeri, da Trapattoni, a Lippi e Capello, insegna che contano i titoli, e non lo spettacolo. Allegri il concetto lo aveva ben chiaro, e lo show lo lasciava per le conferenze, in cui ha sempre regalato saggi di calcio, ironia, spunti di riflessione.

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Impegnato nella corsa contro il Napoli definì quella volata a due una corsa fra cavalli, richiamando la vittoria di corto muso. “Non importa come vinci, perché di trenta punti o di un soffio, alla fine non importa a nessuno. Sei primo, punto. Chi vince di corto muso festeggia, e poco importa se l’altro perde perché non mette solo il musino davanti”.

Fu memorabile la conferenza in cui Allegri si presentò con un cerotto sulla fronte. “Mi ha colpito una freccetta – disse scherzando – perché in fondo sapete che sono sempre nel mirino. Chissà se Allegri si senta anche adesso bersaglio delle freccette dei tifosi, che hanno un solo sogno per la panchina bianconera.

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Le 5 migliori conferenze di Allegri: il modulo, Sarri e Spalletti

Max Allegri
Il tecnico Max Allegri, rimpianto della Juventus (Getty Images)

Che Allegri sia nel mirino della Juve è certo. Sarebbe un discorso difficile per Agnelli, che decise di acconsentire alla volontà di Paratici e Nedved nel giorno in cui fu detronizzato dalla panchina bianconera. Negli occhi dei tifosi però sono ancora vivi i ricordi dei successi e delle parole di un allenatore mai banale e sempre diretto. Come quella volta in cui parlo del “gabbione di Livorno”, voluto da Armando Picchi e preso da esempio per lanciare messaggi agli avversari. “Quando vado a giocare al Gabbione di Livorno vinco sempre io. Solo una volta sono arrivato secondo, ed un motivo ci sarà se si vince sempre. Bisogna chiederselo”. Era un messaggio per Sarri, che divenne poco dopo il suo sostituto in bianconero.

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Fra le tante battute ritorna d’attualità quella in cui parlo delle sue esperienze in panchina. “Ci sono tanti ragazzi che vengono lasciati dalle fidanzate e rimangono nostalgici. Ma che ci vuoi fare?” E’ chissà se gli sia venuta un po’ di nostalgia, soprattutto nel rivedere quegli attacchi a Spalletti che erano il succo di una corsa in vetta per la sua Juventus. “In Russia ha vinto il campionato. Come allenatore non si discute. Ogni tanto è bravo anche a fare l’attore“. 

L’analisi che racchiude il momento della Juventus e gli errori della dirigenza è tutta in una dichiarazione in cui il tecnico affrontò il tema legato alle vittorie e al bel gioco. Un passaggio che risuona forte nella mente di Agnelli.

E intanto la Juventus medita e sfoglia la rosa. L’impressione è che il match contro il Napoli possa diventare decisivo per la permanenza di Pirlo in bianconero. Rischiare di perdere la Champions sarebbe un disastro calcistico ed economico. In quel caso, il nome di Max Allegri sarebbe in cima alla lista dei desideri, e potrebbe portare ad uno stravolgimento non solo tecnico, ma anche nei quadri dirigenziali.

 

 

 

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