Var e ammonizione, la regola che fa discutere: da Can a Pjanic

Ancora un caso che fa discutere in Champions: Var e ammonizione per Can, che protesta con l’arbitro. Le regole però danno ragione ad Hategan.

Che ci siano ancora falle nella gestione della Var è ormai un concetto chiaro. O meglio, il regolamento c’è, ed è rispettato in Europa, ma crea ancora dubbi. E’ il caso dell’ ammonizione e dei falli poi cancellati dalla Var. Come accaduto ieri nel caso di Emre Can. L’arbitro Hategan, che ha sbagliato molto e in tante occasioni, ha prima concesso il rigore al Manchester City, ritornando sui suoi passi dopo aver consultato il video. La Var ha quindi sovvertito la decisione, ma il direttore di gara non ha tolto l’ammonizione al turco.

Il centrocampista ex Juventus ha protestato vibratamente e giocato una partita con addosso il fardello di un giallo molto pesante. Con un’altra sanzione la sua partita sarebbe finita prima del novantesimo, e dopo l’errore sul gol di De Bruyne si sarebbe trasformata in un incubo. Le regole però, anche se forse da rivedere, danno ragione ad Hategan, perché l’ammonizione può essere oggetto di revisione solo in una occasione. Vediamo quale.

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Var e ammonizione, Hategan aveva ragione: la regola però fa discutere e anche gli arbitri chiedono…

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Var e ammonizione, il caso di Pjanic e Rafinha (Getty Images)

Non c’è quindi un filo conduttore che lega la Var e l’ammonizione. Non ci fu nell’occasione chiacchieratissima di un fallo di Pjanic su Rafinha del 2018, che costò all’arbitro Orsato addirittura l’allontanamento da tutti i match dei nerazzurri. La scelta fu forse errata, ma una ammonizione non può essere oggetto di revisione. Tranne in un caso. Gli arbitri possono essere infatti richiamati in caso di uno scambio di giocatori che porta al doppio giallo, e in quel caso la Var potrebbe intervenire.

La regola crea però ancora problemi ai direttori di gara, ed è un’arma a doppio taglio. Da un lato potrebbe servire a rendere più corrette le decisioni, ma dall’altro si apre ad una osservazione chiara. Se si valuta infatti la seconda ammonizione sarebbe lecito rivedere anche la prima. E in quel caso sarebbe complicatissimo andarle ad analizzare tutte. Un caos che allungherebbe le partite e porterebbe a recuperi ancora più lunghi di quelli a cui già si assiste.

Per stessa ammissione di Rizzoli però, anche gli arbitri sono spesso in difficoltà. In un convegno all’Università Federico II, lanciò una provocazione mai accolta. “Il Var, in occasione di un doppio giallo, non può intervenire, e lo chiariscono i protocolli e i regolamenti. Dalla nostra esperienza è fondamentale una revisione, e la chiederemo. Nel giusto modo però, perché verificare tutte le ammonizioni potrebbe creare il caos”. Da quel momento in poi però nulla è stato fatto. Hategan ha avuto ragione nell’episodio su Emre Can, ma anche i calciatori non hanno torto. Perché assegnare un’ammonizione se la Var cancella totalmente una azione? La domanda nasce spontanea.

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