Ucraina-Macedonia del Nord nella storia: prima on field review degli Europei

Il match tra Ucraina e Macedonia del Nord a Euro 2020 è entrata nella storia per due primati arbitrali: prima on field review degli Europei, e non solo.

Euro 2020 si sta facendo apprezzare non solo per il ritorno del pubblico e, più in generale, delle grandi competizioni internazionali. A renderlo interessante è anche una serie di record importanti, quasi in ogni partita. Durante Ucraina-Macedonia del Nord, gara del gruppo C giocata a Bucarest e terminata con il risultato di 2-1, c’è stato un doppio primato arbitrale: prima on field review; primo arbitro affiliato alla Conmebol ad arbitrare in una kermesse Uefa.

Una doppia prima volta che consegna di fatto questa gara, non certo tra le più attese degli Europei, alla storia dello sport. E il merito è tutto del direttore di gara, Fernando Andres Rapallini, e dell’intera squadra arbitrale, proveniente tutta dal Sud America.

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Prima on field review agli Europei: merito di Rapallini

Arbitro Ucraina Macedonia Euro 2020
Rapallini, l’arbitro argentino a Euro 2020 (fonte foto GettyImages)
Il match tra Ucraina e Macedonia avrebbe già dovuto entrare nella storia. Per la prima volta, infatti, un arbitro della Conmebol, il principale organo calcistico sudamericano, è stato chiamato a dirigere un match di una competizione ufficiale Uefa. Una decisione arrivata nell’ambito di un accordo di scambio tra le due associazioni (una squadra arbitrale spagnola dirigerà una partita di Coppa America).
Ma a far entrare ancor più nella storia l’argentino Fernando Andres Rapallini, fischioetto di La Plata, classe 1978, i suoi assistenti e l’intera squadra del Var è anche la prima on field review non solo dei Euro 2020, ma della storia degli Europei. Il tutto è avvenuto poco dopo l’80esimo, quando il Var ha richiamato il direttore di gara per un fallo di mano in barriera su un calcio di punizione di Malinovskyi. Dopo aver rivisto l’azione al monitor, Rapallini è tornato sui suoi passi e ha decretato il penalty.

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Per la cronaca, il tiro dagli 11 metri, calciato dallo stesso trequartista dell’Atalanta, è stato respinto dal portiere macedone. Pochi minuti prima era stato l’estremo difensore ucraino a parare il rigore assegnato alla squadra balcanica, poi segnato sulla respinta da Alioski. Non è un record, ma anche in questo caso si capita di una curiosa coincidenza: non capita spesso infatti di vedere in una gara due rigori sbagliati allo stesso modo, quasi sparacchiati addosso all’estremo difensore.
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