Mourinho pronto per la Roma: “Vincere qui? Missione impossibile”

José Mourinho ha spiegato la scelta di approdare alla Roma: com’è nata la trattativa e quali sono le motivazioni del tecnico.

Allegri alla Juventus, Simone Inzaghi all’Inter, Maurizio Sarri alla Lazio, Luciano Spalletti al Napoli. Tutti arrivi, o ritorni, sorprendenti. Ma il grande colpo del mercato allenatori per la prossima stagione in Serie A è quello che ha messo a segno la Roma, portando a casa José Mourinho. Nessuno lo avrebbe creduto possibile, e invece la dirigenza giallorossa è riuscita a mettere a segno uno dei colpi di mercato più importanti nella storia del club, seppur in panchina.

A svelare i retroscena su una trattativa a quanto pare lampo li ha svelati lo stesso Special One, che ha spiegato in un’intervista a GQ anche le motivazioni che lo hanno spinto ad accettare una delle sfide più impegnative, ma anche per questo più stimolanti, della sua carriera. “Con la Roma ho percepito subito una grande empatia“, ha spiegato Mou, che ha definito i Friedkin e Pinto in grado di stimolare il fuoco e la passione per questo lavoro in lui. E adesso tocca mettersi a pedalare, perché l’obiettivo per lui è sempre uno: vincere.

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Mourinho alla Roma: il retroscena della trattativa

Jose Mourinho Roma
José Mourinho bacia la medaglia per la vittoria dell’Europa League (fonte foto GettyImages)

Nel corso della sua interessante intervista, l’allenatore portoghese ha ammesso di aver sbagliato alcune scelte nella sua carriera. Ad esempio, non avrebbe dovuto andare a Manchester in un periodo di transizione, né accettare il Tottenham, che non ha una storia di successi. Quelle avventure erano iniziate con troppe perplessità. Invece con la Roma ci ha impiegato pochissimo a dire di sì, e non vede l’ora d’iniziare per raggiungere il successo.

Ora mi tufferò in questa missione impossibile“, ha dichiarato Mourinho, spiegando il motivo di questa sua definizione: “Impossibile nel senso che la gente mi considera e mi guarda considerandomi in un solo modo: un vincente. Se tornassi in Portogallo ad allenare il Belenenses o il Gil Vicente e non vincessi, non lo chiamere un successo“. Parole importanti che suonano quasi come una garanzia per il popolo giallorosso. Come avrebbe detto qualche altro allenatore, lo Special One non è a Roma “per pettinare le bambole“.

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Il manager ha quindi svelato qualche retroscena in più sulla trattativa. A quanto pare, la dirigenza romanista lo avrebbe contattato nel giorno stesso in cui fu esonerato dal Tottenham. Un segnale chiarissimo di quanto lo abbiano voluto fortemente, con un approccio professionale e umile in grado di trasmettere entusiasmo: “Sono stati veramente obiettivi, onesti e sinceri con me, mi hanno fatto sentire la passione per questo lavoro, mi hanno colpito per come si sono approcciati a me“.

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