Chi è Andrea Mancini, il figlio di Roberto con un passato da calciatore

La carriera e la vita privata di Andrea Mancini, il figlio di Roberto con un passato da calciatore e un presente alla Fiorentina.

Roberto Mancini Euro 2020
Roberto Mancini esulta con la coppa degli Europei (fonte foto GettyImages)

C’è stato un talismano particolare che ha concesso a Roberto Mancini e alla sua Italia di vincere gli Europei. Un talismano regalato al commissario tecnico dalla sua famiglia, come rivelato da Andrea Mancini. Il figlio di Roberto, un passato non particolarmente glorioso da calciatore e un futuro tutto da scrivere, ha parlato dell’impresa compiuta dal padre e dai suoi calciatori. Un’impresa destinata a rimanere nella storia.

Nato il 13 agosto 1992 sotto il segno del Leone, il giovane Andrea è cresciuto con un sogno nel cuore: seguire le orme del padre. Ha iniziato la sua carriera all’Inter, dove il padre allenava. Dopo una trafila tra le giovanili, ha lasciato la squadra nerazzurra nel giugno 2009. Chiude il percorso pre-professionistico tra Monza, Bologna e Manchester City, prima di arrivare essere promosso dai Citizen in prima squadra nel 2010, per essere subito girato in prestito all’Oldham Atheltic e poi al Fano.

Pur mettendoci molto impegno, non riesce mai a dimostrare appieno le sue qualità, e dopo essere stato ceduto al Valladolid, che lo fa giocare una stagione nella seconda squadra, passa in Ungheria, prima al Budapest Honved, poi allo Szombathelyi Haladas, e quindi vola negli Stati Uniti, per giocare al D.C. United e chiudere la carriera da calciatore ai New York Cosmos.

Appesi gli scarpini al chiodo, ha iniziato una carriera dirigenziale alla Fiorentina, per volere di Rocco Commisso, che lo ha fatto diventare il suo ‘figlioccio’. Attualmente è uno degli uomini mercato della Viola. Ma è soprattutto il talismano di suo padre in Nazionale.

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Andrea Mancini e il regalo al padre Roberto

Bonucci Mancini
Mancini abbracciato da Bonucci (fonte foto GettyImages)

Intervistato da Sky Sport all’indomani del trionfo di Wembley, Mancini jr. ha voluto svelare un dettaglio, o meglio un segreto, che ha portato grande fortuna alla nostra Nazionale. Prima di iniziare l’avventura europea lui e gli altri membri della famiglia hanno voluto fare un regalo speciale al papà, un regalo molto importante: un ferro di cavallo azzurro.

Si sa infatti che il ferro di cavallo porta fortuna. E Mancio, pur non essendo troppo attaccato alla scaramanzia, se l’è portato sempre dietro, mettendolo alla sua borsa. E l’effetto è stato a dir poco miracoloso, visto il risultato eccezionale.

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Nel corso della stessa chiacchierata con la stampa, Andrea ha anche svelato di aver vissuto come un’odissea la finale: “Siamo entrati allo stadio a 10 minuti dal fischio d’inizio della partita. Non c’erano i posti assegnati, c’era tanta gente senza biglietto. Io ho visto il primo tempo su dei gradini, poi nel secondo sono riuscito a sedermi“. Un po’ di tribolazione. Ma ne è valsa la pena.

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