Genoa, rivoluzione Shevchenko: l’ucraino cambia tutto

Con l’arrivo di Shevchenko, al Genoa ci si prepara a una grande rivoluzione tattica: l’ucraino può far fuore alcune pedine importanti.

Andriy Shevchenko Genoa
Andriy Shevchenko Genoa (©LaPresse)

Nasce il Genoa di Andriy Shevchenko. L’allenatore ucraino è appena arrivato a Genova, sponda rossoblù, per varare la sua rivoluzione. Una rivoluzione tecnica e tattica, che prevederà grandi sacrifici e, forse, clamorose esclusioni. Chiusa l’ennesima avventura di Ballardini sulla panchina del Grifone, non senza amarezza e strascichi polemici, a Pegli s’inizia già a pensare al futuro. Un futuro che sa di Pallone d’oro.

Sheva è di certo un punto di riferimento e un uomo di grande carisma, specialmente per questa generazione di calciatori che è cresciuta ammirando le sue magie sul campo con la maglia del Milan. Ma il suo nome non deve far passare in secondo piano anche le sue qualità come allenatore. Pur essendosi finora misurato solo con la propria Nazionale, il tecnico ha infatti già dimostrato di avere le idee piuttosto chiare. E molto diverse rispetto a quelle viste negli scorsi anni a Genova.

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Difesa rigorosamente a quattro per il nuovo tecnico rossoblù, che si ritroverà proprio per questo a fare i conti con qualche pecca presente nella rosa (peraltro affollata) a sua disposizione. E che con tutta probabilità potrebbe portarlo a fare delle scelte anche clamorose, con sacrifici importanti dei grandi nomi del Grifone.

Come cambia il Genoa con Shevchenko?

Goran Pandev
Goran Pandev (©LaPresse)

Una prima analisi di quello che potrebbe essere il nuovo Genoa di Sheva è stata fatta da Il Secolo XIX. Il giornale genovese ha infatti sottolineato come i moduli preferiti del tecnico ucraino fin qui siano stati il 4-3-3 e il 4-3-1-2. Addio ai tornanti (Fares farà il terzino?), spazio alle mezzali, mentre davanti si potrà varare per due ali con una punta centrale o per un modulo a due punte con un trequartista a fare da raccordo con il centrocampo.

Tra i big della rosa, non dovrebbero cambiare molto le cose per idoli come Goran Pandev, che resterà con tutta probabilità un jolly part-time, per Behrami, che non ha il posto assicurato, e per Criscito, che rimarrà uno dei due centrali difensivi, spostato a sinistra. Molto difficile un suo utilizzo come terzino.

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Potranno avere più chance centrocampisti che finora sono stati tenuti ai margini, e non solo per ragioni fisiche, come Hernani (lo scorso anno tra i migliori nel derelitto Parma), Melegoni e Touré. In caso di tridente, ritroverebbero spazio e occasioni anche Kallon ed Ekuban, anche se è probabile, nel caso di 1-2, l’impiego come titolari del tandem Caicedo-Destro con un centrocampista a sostenerli.

Se ci sarà comunque spazio per jolly come Cambiaso e Galdames, ad avere maggiori difficoltà potrebbero essere Sabelli e Ghiglione, in teoria rivali per la corsia di destra nella difesa a quattro, ma che finora hanno deluso e che potrebbero finire nel dimenticatoio in attesa di un mercato di gennaio già molto atteso.

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