Il Napoli batte la Roma e Mertens si riscopre re delle punizioni

Gli azzurri passano all’Olimpico convincendo tutti. Mertens fa doppietta. Le punizioni sono ormai marchio di fabbrica.

Il Napoli batte la Roma, 2-0 all’Olimpico, Mertens e le punizioni protagonisti assoluti, e si lancia definitivamente nella corsa alla Champions League, al quarto posto, al traguardo minimo, cosi come si immaginava ad inizio stagione, che proprio con i giallorossi sarà con molta probabilità conteso fino all’ultimo. Uno scontro diretto, le due squadre a pari punti in quinta posizione, e gli azzurri che ora svettano cercando l’aggancio alla Juventus in caduta libera.

Decide Dries Mertens, come spesso accade in certe situazioni, come spesso accade proprio contro i giallorossi e soprattutto all’Olimpico. Un gol, il primo, su calcio di punizione, un gioiello da cineteca, il belga che pennella e l’estremo difensore giallorosso che prova a fare qualcosa per opporsi, ma alla fine, deve arrendersi. Il secondo, una giocata con il fido Politano che da destra serve l’assist vincente per il 14 azzurro. Napoli bello, concreto, vincente.

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Il Napoli batte la Roma e Mertens di riscopre re delle punizioni: la statistica

Mertens esultanza
Mertens esultanza (GettyImages)

Mertens  artista delle punizioni, insomma. Sempre più uomo decisivo dal tiro su punizione, sempre più idolo dei tifosi azzurri, sempre più simbolo di una squadra e di una città. Terzo in classifica, per quel che riguarda le realizzazioni su calcio di punizione dal suo arrivo in Italia. Davanti a lui il bianconero Dybala, con 10 realizzazioni ed l’interista Kolarov con 7. Mertens segue a quota 6. Un bel traguardo per uno arrivato praticamente dal nulla, protagonista di un affare quasi criticato dalla piazza e da qualche sapientone di turno.

Mertens oltre che mago delle punizioni,  sempre più idolo della piazza azzurra, il folletto belga, cuore ed anima in maglia partenopea non sbaglia un colpo, e quando la gara è decisiva, la sua firma è assicurata. Il Napoli passa all’Olimpico ed ha ora l’obbligo di credere al quarto posto, presumibilmente a discapito di Juve o Atalanta. Sognare a questo punto non basta, tutto è possibile, e gli azzurri devono per forza crederci.

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